venerdì 18 gennaio 2013

Controllare il clima a fini strategici: ARMI SCALARI... (Tradotto dall’inglese)




I signori del tempo: armi scalari per controllare il clima a fini strategici (Scalar Electromagnetics and Weather Control)
di Thomas Bearden
Tradotto dall’inglese da Rudy Andria.

http://www.tricountyi.net/~randerse/weather.htm
http://www.cheniere.org/books/aids/ch4.htm
Source: The Esoteric Physics Homepage
Nel gennaio 1960 Nikita Khruschev annunciò al Presidium: “Abbiamo una nuova arma, nel portafoglio dei nostri scienziati, talmente potente che, se usata senza modo nè misura, può distruggere tutta la vita sulla Terra. E’ un’arma fantastica”.
I Russi non hanno ancora rivelato di che arma si tratti, ma l’hanno sviluppata in segreto e l’hanno provata clandestinamente per vedere se l’Occidente potesse capire che cosa succedeva e se gli Stati Uniti avessero già scoperto tale arma. Non era così. Nel 1997, trenta-sette anni dopo l’annuncio di Khruschev della nuova arma (elettromagnetica e scalare), il Segretario della Difesa statunitense William Cohen lanciò un allarme, suggerendo che gli U.S.A. fossero infine riusciti a comprendere la natura ed il potere dell’arma.
“Altri (terroristi) stanno impiegando un eco-terrorismo col quale alterare il clima, causare terremoti, attivare vulcani a distanza con l’uso di onde elettromagnetiche. Si trovano quindi molte menti ‘geniali’ che si sono messi all’opera per trovare il modo di creare il terrore in altre nazioni”.
Elettromagnetismo scalare e controllo meteorologico
Il clima anomalo globale non è un caso. Secondo la teoria superpotenziale, iniziata con il documento di E.T. Whittaker del 1904, è possibile produrre un campo magnetico (E.M.) ed un campo di forza energetico a distanza. Whittaker, nel 1904, mostrò che tutti i campi e le onde elettromagnetiche possono essere scomposti in due funzioni potenziali scalari. D’onde ne risulta che, assemblando tali funzioni potenziali scalari in raggi, una può produrre un “interferometro potenziale scalare” dove i raggi potenziali si intersecano a distanza. In questa zona di interferenza, appaiono campi E.M. trasversi ordinari ed energia.
Un potenziale scalare è un assemblaggio armonico di coppie d’onde E.M. longitudinali e bidirezionali, come mostrato in un documento di E.T Whittaker l’anno prima, nel 1903. Quindi si possono produrre le onde longitudinali necessarie in gruppi, per “assemblare” un potenziale scalare con ogni composizione LW interiore che si desidera. Dunque, usando onde longitudinali EM (LW), si possono produrre potenziali, campi ed onde.
Ne risulta che un’onda E.M. longitudinale, visto che non può cambiare trasversalmente a priori, non può variare la sua densità energetica tridimensionale. Invece deve variare nel campo temporale. Risulta che abbiamo creato un’oscillazione della curvatura dello spazio-tempo, producendo un’onda E.M. longitudinale.
Ora possiamo ingegnerizzare gruppi di curvature spazio-temporali, assemblando propriamente le LW. Questa è una potente relatività generale, perché la forza E.M. viene adoperata come agente della curvatura spazio-temporale.
Cosí viene normalmente eseguita l’ingegnerizzazione meteorologica: si impiegano due trasmettitori di raggio potenziale scalare, separati sulla base necessaria per formare un interferometro di raggio. Ora in questa zona di interferenza a distanza (IZ), abbiamo un potenziale di “vacuum” ambientale (potenziale spazio-temporale o stress spazio-temporale). Se la terra del circuito elettrico dei trasmettitori è SOPRA il potenziale ambientale nell’IZ, allora emerge la dispersione (riscaldamento) di energia EM nell’IZ. Questa è la modalità esotermica di operazione. Se la terra del circuito elettrico dell’interferometro è basata negativamente sotto il potenziale ambientale nell’I.Z., allora emerge energia E.M. convergente (raffreddamento) nell’IZ. Questa è la modalità endotermica d’operazione.
Perció disponendo la messa a terra elettrica dell’interferometro potenziale scalare, si può produrre riscaldamento o raffreddamento nella distante IZ. Se si “irradia”, si produce costante riscaldamento o raffreddamento. Se si usa l’interferometro inviando impulsi, si produce un’esplosione distante di calore o di freddo. [...]
Esiste un’altra caratteristica che si deve conoscere. Le onde longitudinali pure E.M. hanno velocità infinita (riferirsi agli studi di Rodrigues et al. sul sito del Los Alamos National Laboratory). In pratica si crea un’onda pseudo-longitudinale, così la sua energia e la sua velocità sono finite, ma possono avere una velocità V superiore a C.
Un potenziale “scalare” non è affatto un’entità scalare, poiché è un gruppo di onde longitudinali bidirezionali, come mostrato da Whittaker nel 1903. La massa è principalmente composta di spazio “vuoto” riempito di potenziali e campi, con particelle largamente separate. Nella sua scala, una “massa” sembra un sistema solare gigante.



Dato che i campi ed i potenziali non sono altro che L.W. (W. 1903 e 1904), allora il potenziale di stress dello spazio è un’autostrada per le LW. Significa che LW “molto buone” (ad esempio, onde pseudo-longitudinali sufficientemente pulite) passeranno attraverso terra e oceano, con scarsa attenuazione ed interazione.
Ora siamo pronti a vedere l’ingegnerizzazione meteorologica. Punta la zona di interferenza (I.Z.) dall’altra parte della Terra (spara attraverso terra e oceano) in un’area desiderata dell’atmosfera. Imposta positivamente i tuoi trasmettitori. Produci riscaldamento atmosferico nell’aria nella I.Z., così l’aria si espande ed hai prodotto una zona di “bassa” pressione. Adesso usa un secondo interferometro impostato negativamente e piazzalo nella IZ distante desiderata. In questa I.Z. raffreddi l’aria: cosi diventa più densa e hai creato una zona di “alta” pressione.
Ora imposta molte di queste I.Z., vicino alle scie degli aerei. La scia del jet sarà deviata verso la zona di bassa pressione e lontana da quella di alta pressione. Variando l’energia trasmessa ed il punto della I.Z. (muovila gradualmente), puoi guidare le scie dei jet e quindi il meteo risultante.
Vuoi generare delle trombe d’aria? Crea delle bande nei flussi dei jet e accelerale. Il momentum angolare addizionale impartito alle masse d’aria creerà piccole rotazioni (tornado). Puntando la I.Z. sotto l’oceano, puoi scaldare o raffreddare l’acqua in una zona selezionata, per un periodo di tempo. Così puoi aumentare o ridurre la forza del “Niño”. Guidando e coordinando propriamente attorno alla Terra, il K.G.B. può creare molta pioggia o siccità in un’area, tempeste e trombe d’aria, un potente “El Niño” etc.
Vuoi gettare scompiglio fra le truppe? Concentra l’I.Z. in una zona come la faglia di S. Andrea in California. Usa la modalità di interferometria esotermica. In questo modo convogli energia lentamente nella zona. Lo stress aumenta. Può accadere che le placche scivolino e causi un terremoto. Se vuoi un sisma potente, immetti gradualmente l’ energia, quindi costruisci una sorta di “sovrapotenziale” o “sovrapressione” oltre il punto dove normalmente le rocce scivolerebbero. Quindi, quando lo fai partire, ne ottieni uno forte. Puoi capire che cosa può succedere, se uno gioca con i vulcani.
Il 4 Luglio 1976, il K.G.B. cominciò la sua ingegnerizzazione meteorologica massiccia sopra il Nord America. Continua anche oggi. [...]
Quindi il meteo anomalo che tutti vedono nel mondo rimarrà anomalo. Infatti andrà peggio. C’è una guerra in corso.

 

Oggi almeno 15 stati, oltre al gruppo canaglia del K.G.B. in Russia, dispongono di armi scalari. L’ingegnerizzazione meteorologica è solo una delle PRIME possibilità. Le armi più potenti della terra non sono nucleari. Sono di potenziale quantico in natura e ricorrono ad un E.M. di Whittaker modificato per implementare la teoria della meccanica quantistica di David Bohme. Nel frattempo, dato che i nostri fisici ci omettono queste informazioni e continuano ad insegnarci vecchia elettrodinamica fallata, continueremo a vedere il clima ingegnerizzato e qualche terremoto ogni tanto. Comunque, ecco che cosa accade realmente con il meteo. Capitemi, non tutte le trombe d’aria sono artificiali! Molte di queste lo sono. Il meteo viene “guidato” tramite le scie dei velivoli.
Non so se vi interessa, ma lo espongo comunque. Molti scienziati non si trovano bene anche con la sola nozione che qualcosa sia sbagliato nei loro testi di fisica, però è così. Finché non cambieremo le basi necessarie, continueremo ad insegnare e ad usare una scienza inferiore. Continueremo a vedere un clima sempre più anomalo.
Vari fonti ed approfondimenti:
- Rodrigues, Foundations of Physics, 27(3), 1997, p. 435-508
- Whittaker :
“On an expression of the Electromagnetic Field Due to Electrons by Means of Two Scalar Potential Functions,” Proc. Lond. Math. Soc., Series 2, Vol. 1, 1904, p. 367-372; “On the Partial Differential Equations of Mathematical Physics,” Math. Ann., Vol. 57, 1903, p. 333-355.
- Melba Phillips, “Classical Electrodynamics,” Vol. IV of Principles of Electrodynamics and Relativity, Ed. by S. Flugge, Springer-Verlag, Berlin, 1962, p. 1-108.
- Debye, Nisbet, Bromwich e McCrea : le basi della teoria superpotenziale.
- Patrick Cornille, “Inhomogeneous Waves and Maxwell’s Equations,” Chap. 4 in Essays on the Formal Aspects of Electromagnetic Theory, World Scientific, Singapore, 1992, p. 6-86.
- T.W. Barrett and D.M. Grimes, Eds., Advanced Electromagnetism: Foundations, Theory & Applications, World Scientific, New Jersey, 1995.
- Walker et al., “Kaitoku Seamount and the Mystery Cloud of 9 April 1984,” Science, Vol. 227, Feb. 8, 1985, p. 607-6111.
- Daniel L. McKenna and Daniel Walker, “Mystery Cloud: Additional Observations,” Science, Vol. 234, Oct. 24, 1986, p. 412-413.

Thomas Bearden
September, 2009



Per approfondimenti vedere:

* "Scie Chimiche e dintorni..." ... gennaio 2013.
Scie Chimiche e dintorni...
* "Scie chimiche - nanotecnologia - transunanesimo. Sofia Smallstorm." ... febbraio 2013.
* "Chemtrails -Stiamo Entrando In Un'Era Glaciale Prodotta Dall'Uomo?" ... febbraio 2013.
* "Scie Chimiche Accordo Italia Usa Sul Clima: cosa stanno spruzzando nel mondo (What in the world are they spraying?)." ... febbraio 2013. 
* "Chemtrails: scie di un complotto militare? -Voyager-" ... febbraio 2013.
* "Esplosivo documento E.N.A.V. attesta l’impiego di droni nelle attività di geoingegneria clandestina!!!" ... febbraio 2013.
* "Nikola Tesla e Ighina: 2 GENI DIMENTICATI... I SEGRETI." ... luglio 2012. 
Nikola Tesla e Ighina: 2 GENI DIMENTICATI... I SEG...  
* "Nikola Tesla e le tecnologie nascoste!!!" ... febbraio 2013.



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giovedì 17 gennaio 2013

Simbolismo della Ghiandola Pineale!!!!




IL PASSATO E’ UNO SPAZIO -TEMPO ALQUANTO MISTERIOSO
Ed indecifrabile e la moderna archeologia arranca nel fornire plausibili spiegazioni a molti dei suoi misteri. Uno tra i più noti è come sia possibile che culture apparentemente slegate tra loro abbiano utilizzato le stesse peculiari architetture: le piramidi. In aree geografiche come Egitto, sud America, sud-est asiatico, Cina e perfino in Serbia (cfr. Scienza e Conoscenza n.28) ci sono piramidi di colossali dimensioni molto simili tra loro. Tutte sono state costruite sopra corsi d’acqua sotterranei e/o caverne naturali o artificiali munite di tunnel. Tutte presentano la caratteristica di fungere da ciclopici ionizzatori e da risonatori di armoniche che vanno dagli inudibili 16 Hz fino a qualche centinaio di hertz con una predilezione ─ delle piramidi egizie ─ per le frequenze con cui intoniamo il Si ed il Do tra la seconda e la terza ottava del La corista. Ancora non si sono comprese le ragioni di questa somiglianza costruttiva, ma gli esponenti del pensiero convenzionale spesso tentano di discreditare i legittimi interrogativi su questo fenomeno globale, invalidando perfino i dati scientifici emersi dalle ricerche di fisici e geologi che minano i dogmi ufficiali. Naturalmente il tema di questo articolo non è le piramidi, ma un altro fenomeno multiculturale ─ per molti versi correlato alle piramidi ─ che come queste ultime è presente in culture profondamente diverse e distanti tra loro.Il soggetto del nostro indagare è la più popolare tra le ghiandole endocrine: l’Epifisi, meglio conosciuta come ghiandola Pineale.Immedesimandomi nelle figure di Indiana Jones e Robert Langton –lo studioso dei simboli nel best seller Il codice Da Vinci di Dan Brown – sono andato alla ricerca di uno specifico simbolismo occulto presente in molte antiche culture sparse nel globo. Di fatto il tema che tratteremo in questa sede si presenta sottoforma di simboli presenti nell’arte o nei metodi canonici della trasmissione della conoscenza: le tavolette, le incisioni nelle pareti dei templi o dei palazzi, le statue, i dipinti o gli oggetti usati a scopo rituale. A volte accade che questi simboli li abbiamo davanti agli occhi, ma non abbiamo una chiave di lettura per codificare i codici ripetutamente presenti nelle diverse opere di molti antichi popoli.

L’ICONOGRRAFIA DELLA PIGNA
Le culture del passato associavano quella che noi oggi chiamiamo Epifisi ad un organo preposto alla maggior L’iconografia della pigna ,chiarezza mentale ed alla visione interiore. Per Cartesio la ghiandola Pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono. Dopo decenni di profonda ignoranza in merito, le neuroscienze hanno smesso di trattare la ghiandola Pineale alla stregua di un’inutile appendice del cervello: il “vaso di Pandora” di questa incredibile ghiandola endocrina, che riceve il più abbondante flusso sanguigno di qualsiasi altra ghiandola nel corpo, è stato finalmente aperto. Negli ultimi decenni si è scoperto che l’Epifisi è responsabile del nostro ciclo di veglia/sonno, del nostro invecchiamento, di stati a più alta coerenza neurale (maggior chiarezza mentale). Inoltre la Pineale è una ghiandola è fotosensibile, essendo munita, nella parte interiore, di bastoncelli simili a quelli della retina dell’occhio. Il soprannome mistico di terzo occhio è dunque alquanto azzeccato per la Pineale e ci si chiede come, in epoche in cui non c’era un microscopio elettronico che potesse analizzare il suo tessuto cellulare, si sia arrivati a darle questo nome. Forse a quei tempi non c’era bisogno di un “tool” esterno per analizzare la natura delle cose e chissà forse la scienza era intesa come una fusione esperienziale con l’oggetto dell’osservazione. Aldilà di questa accattivante congettura sulla protoscienza, più di un ricercatore si è chiesto perché nell’iconografia e nel simbolismo iniziatico molte culture rappresentino i loro Dei con l’immagine del cono di pigna. La risposta è stata che il cono di pigna rappresenta la ghiandola Pineale, il suo peculiare rilascio endocrino ed è il segno di distinzione di un’élite spirituale.

SUMERI E ASSIRO-BABILONESI
I sumeri furono tra i primi a immortalarla come cono di pigna in mano ai loro Dei. I sumeri, popolo con attitudini simili a quelle egiziane, criptavano le informazioni nelle immagini scolpite e nei sigilli. Anche gli assiro-babilonesi hanno spesso raffigurato il loro dio Tamus con in mano una pigna ma, in alcuni casi, bisogna fare attenzione quando il cono di pigna viene tenuto in mano poiché spesso può rappresentare la shem-un-Na dei babilonesi o il MFKZT egizio, nomi dati alla polvere bianca d’oro con cui i reali si nutrivano aumentare il rilascio endocrino dell’Epifisi e raggiungere stati di coscienza superiori. Mescolata a focacce preparate in forma conica, o sospesa in acqua, la polvere d’oro era un supplemento ingerito dai re e dai faraoni. Era riverita come l’alimento del corpo di luce (il ka) ed era ritenuta capace di incrementare le attitudini generali della leadership, quali consapevolezza, percezione e intuizione. Veniva inoltre considerata una chiave per la longevità attiva.

EGIZI E ROMANI
Il simbolismo sulla Pineale è presente nella cultura egizia, e Osiride, il signore della morte e dell’oltretomba, la presenta nel suo bastone regale con sopra il cono di pigna. Anche tra i greci e i romani il Dio Bacco/Dionisio è a volte rappresentato con un bastone con il cono di pigna. È interessante notare come il Dio dell’ebbrezza venga mostrato con questo bastone; l’ebbrezza è associata principalmente all’alcool – chiamato anche spirito: forse questo è dovuto al fatto che l’alcool veniva usato nelle cerimonie per abbassare i veli della personalità degli iniziati ai misteri dionisiaci ed eleusini. In questo modo i candidati ricevevano l’iniziazione senza modelli neurali consolidati e solo successivamente veniva loro dato il kikeon, bevanda sacra psicoattiva, per attivare le funzioni dell’Epifisi e permettere al celebrante di entrare in epifania con il Mistero.

IL PONTEFICE SHIVA E IL BUDDHA
L’onnipresente bastone con il cono di pigna è stato usato anche dai pontefici della chiesa cristiana ed è certamente un retaggio gnostico collegato al simbolo del caduceo, usato anche dall’odierna medicina. Il simbolismo del caduceo è stato spesso interpretato sia come la rappresentazione della doppia elica del DNA, sia della kundalini che sale fino a raggiungere la Pineale.La celebre maschera funebre di Tut Ank Aton (Tutankamon), con il cobra che s’innalza al centro della fronte, ricorda la kundalini che raggiunge la Pineale. Anche la capigliatura del dio Shiva ricorda un cono di pigna e il serpente che s’innalza tra i suoi capelli richiama alla mente il serpente della maschera di Tut Ank Aton o di Akhnaton. Anche il Buddha non è immune dalla rappresentazione con i capelli a forma di cono di pigna.

TRA LE PIAZZE E FONTANE
Il simbolismo della pigna è presente anche in molte zone d’Europa, Italia compresa, e si nota nelle fontane, nelle statue o in abbellimenti nelle ville o nei giardini dei nobili (forse questa eredità è dovuta all’influenza cosmopolita dei templari?). A volte, nelle scalinate o nelle colonne dei cancelli dei palazzi antichi potete trovare l’immagine della pigna. È chiaro che una colonna con sopra una pigna sembra a tutti gli effetti la rappresentazione del bastone usato dagli antichi Dei. In ambito massonico, nei manifesti del libero muratore l’iconografia del bastone con la pigna sembra velatamente rappresentata dalle due colonne Bohaz e Jakin sormontate da sfere o mappamondi.Rimanendo sempre nella nostra penisola, anche lo Stato del Vaticano non è immune a questo antico simbolismo: nella Corte della Pigna si trova un’immensa statua raffigurante una pigna con a fianco due ibis che domina un sarcofago aperto, come quello presente nella camera del Re della Grande Piramide. Per l’archeologia eretica il sarcofago nella Camera del Re veniva impiegato nelle iniziazioni della Scuola Misterica di Tuthmosis III e di altri dopo di lui. Alcuni hanno interpretato questa corrispondenza in Vaticano come il messaggio che anche la morte fisica può venire sconfitta se la ghiandola Pineale è completamente attivata. Se prendiamo alla lettera questa interpretazione dovremmo chiedere un parere ai biologi e vedere l’eventuale sinergia tra i neurormoni della giovinezza “secretati” dalla Pineale, come  la melatonina e la somatropina,  e la rigenerazione dovuta all’enzima  della telomerasi, responsabile dell’integrità cromosomica e della replicazione cellulare. Ho volutamente usato il termine “secretati” per sottolineare l’affascinante tesi dello studioso Laurence Gardner secondo cui termini come secrezione o secretare, utilizzati per definire il rilascio endocrino della Pineale, sono connessi al fatto che tale rilascio attiva uno stato di consapevolezza superiore che permette di conoscere i segreti della Natura. Le parole sono da sempre i simboli per eccellenza e pertanto conoscere a fondo l’etimo e la grafia di una lingua significa recuperare antiche conoscenze dimenticate.

L’OCCHIO DI RA
La Pineale, oltre al simbolismo della pigna, è stata associata da alcuni all’occhio di Ra, l’occhio che tutto vede. L’occhio di Ra, o occhio di Horus, sembra sia un riferimento alle scuole misteriche egizie che iniziavano i loro discepoli all’apertura del terzo occhio, detto anche occhio singolo. Nei simboli l’occhio che tutto vede – che non ha segreti perché le secrezioni neuroendocrine della Pineale permettono la più alta conoscenza – è spesso racchiuso all’interno di una piramide oppure tra due ali (Sole alato). L’iconografia egizia dell’occhio racchiuso nella piramide è divenuta nel tempo uno dei modelli usati dagli artisti del Medioevo per raffigurare il Dio cristiano. Questo simbolo è stato ripreso dalla moderna Massoneria – con l’occhio destro racchiuso nel delta radiante – e riproposto esplicitamente nella banconota da un dollaro americano.

INVERSIONE DEI POLI  E INIZIAZIONE GLOBALE
Concludo questa piccola panoramica sull’Epifisi ricordando che il geologo russo Alexey Dmitriev ha dimostrato come il sistema solare stia entrando in una nuova area energetica di plasma magnetizzato, possibile responsabile dei cambiamenti che avvengono sulla Terra. Secondo Dmitriev tutto questo cambierà non solo il nostro clima e non solo lo stato magnetico del nostro pianeta, ma provocherà anche una spontanea evoluzione di massa. Il mutamento magnetico influisce sulla ghiandola Pineale che, così sollecitata, inizia a rilasciare sostanze neuro-chimiche dall’effetto allucinogeno: la maggior parte delle persone avrà visioni ed esperienze paranormali. Un’ipotesi certamente affascinante, quella di un’iniziazione globale del pianeta. Certo è che la Terra ne avrebbe davvero un gran bisogno.

fonte : http://www.scienzaeconoscenza.it
redatto da Pjmanc  http://ilfattaccio.org



Per approfondimenti vedere:

* "Ghiandola pineale: fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale.." ... gennaio 2013.
Ghiandola pineale: fenomenali poteri cosmici in un...
* "Ghiandola pineale: melatonina ANTICANCRO!!!" ... dicembre 2012. 
Ghiandola pineale: melatonina ANTICANCRO!!!
* "Il fluoro abbassa il QI ed incrementa la crescita tumorale!!!" ... dicembre 2012. 
Il fluoro abbassa il QI ed incrementa la crescita ...
* "Risonanza Schumann e ghiandola pineale: la frequenza magica!!!" ... luglio 2012.
Risonanza Schumann e ghiandola pineale: la frequen...
* "IL CERVELLO: parti e funzioni!!!!" ... luglio 2012
IL CERVELLO: parti e funzioni!!!! 




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Ghiandola pineale: fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale..

C’è un incredibile potere nascosto in ognuno di noi. Lo sapevano anche le popolazioni più antiche, maestri di vita e attenti conoscitori dell’uomo. In origine era chiamata il “terzo occhio” e le venivano attribuiti poteri mistici: si tratta della cosiddetta Ghiandola Pineale, conosciuta dalla medicina ufficiale come la ghiandola endocrina Epifisi.
La medicina orientale da sempre afferma che le informazioni ricevute dai campi di energia sottile attraverso la ghiandola pineale sono decodificate e trasmesse lungo la colonna vertebrale come vibrazione risonante. L’informazione viaggia ad altre parti del corpo attraverso canali di energia, campi bioelettrici, fibre nervose e sistemi di circolazione.
Secondo le scuole misterosofiche la Pineale sarebbe addirittura il famigerato “Santo Graal”. Come il Graal è simbolo dell’unione dei due principi cosmici complementari  in seno all’Uno, così la Pineale è l’unione dei due emisferi celebrali, la sintesi di anima e corpo. In effetti, si dice che il Graal sia una coppa, però nessuno l’ha mai vista. E’ noto però che chiunque beva dalla Coppa acquista vita eterna, guarigione da tutte le malattie e l’illuminazione. La Ghiandola Pineale (a forma di cono, che ricorda una coppa) è appunto un “contenitore” da cui noi potremmo bere un “liquido” di questa portata fantastica. All’interno della Pineale si produce infatti la famosa melatonina, il più potente antiossidante naturale: rafforza il sistema immunitario, ha un effetto antinvecchiamento e aumenta le capacità psichiche… e magari anche quelle paranormali. La pineale produce non a caso DMT, ossia sostanze che si trovano anche in quelle allucinogene.
Si tratta dunque di un viaggio appassionante nelle culture, nel tempo e nello spazio alla ricerca dei simboli – come la pigna e l’ “occhio”- legati alla ghiandola pineale: dai Sumeri all’antico Egitto, passando per le rappresentazioni del Buddha, di Shiva e del potere papale. Per finire con un’affascinante ipotesi: siamo nell’epoca di un’iniziazione di massa causata dal risveglio della pineale a opera dell’inversione del campo magnetico terrestre.
Qual è questo potere e in che modo cercano di togliercelo..



A Napoli, si usa dire a una persona scapestrata, che “non ha la testa sulle spalle”, irresponsabile e via dicendo: “Hai le pigne in testa”.. bhe, questa espressione si può intendere anche in senso letterale, anzi letteralissimo! Perché? Perché nel nostro cervello c’è proprio una pigna! Spiegazione: il nostro cervello è diviso in due emisferi e in un’intercapedine, in una scanalatura, presente tra questi si trova una ghiandola, produttrice di melatonina e che influisce, ad esempio, sulla modulazione del sonno e della veglia. Questa si chiama ghiandola pineale, proprio perché è a forma di pigna! Nota: è anche conosciuta come epifisi (il termine scientifico più comune a tutti) o “Terzo Occhio“.
C’è una spiegazione per cui questa ghiandola viene chiamata terzo occhio, anche se non si trova ai lati del naso ma nascosta nella nostra scatola cranica: essa sarebbe in grado, attraverso un adeguato allenamento, di metterci in contatto con le energie che regolano il cosmo permettendoci di viaggiare in altre dimensioni, compiendo una proiezione astrale (e gli appassionati avranno sicuramente pensato al secondo potere di Prue Halliwell, la prima sorella che ha composto il trio, fino alla terza stagione, nella famosa serie televisiva “Streghe”). Addirittura, con un allenamento più intenso possiamo controllare le azioni e i pensieri delle altre persone che popolano questo mondo e che hanno una ghiandola ancora dormiente, a causa del suo scarso allenamento.. sono in pratica affetti da “ghiandola pigra”!! Viene a questo punto da dire una cosa: wow! Si è sempre detto che l’uomo utilizzava in realtà solo una piccola parte del suo cervello e che sarebbe in grado di fare molte più cose se solo imparasse a sfruttarlo.
Prima di procedere oltre, è giusto e doveroso sottolineare che l’epifisi, ghiandola dai grandi poteri, non è un’invenzione dei nostri giorni. Molte culture hanno da sempre “studiato” la ghiandola in questione, ghiandola che si trova simpaticamente all’unione fra le due metà del cervello e non è doppia come le altre componenti della nostra attività cerebrale. Il primo che citiamo è un nome noto: Cartesio.. Forse non è molto indietro nel tempo ma mi pare un nome di tutto rispetto! Il filosofo-matematico riteneva che la ghiandola pineale fosse il punto di incontro tra res cogitans e res extensa, cioè quella parte in cui anima e corpo si congiungono.
Stabiliamo una prima connessione tra passato e presente passando per Cartesio: la ghiandola è anche detta Terzo Occhio. Questo nome è giustificato dal fatto che è una ghiandola fotosensibile. Ma il nome di terzo occhio era già stato attribuitole secoli prima dello stesso Cartesio. Come è possibile? Andiamo avanti.
Volgiamo uno sguardo al mondo infinito dell’iconografia, religiosa soprattutto: molte filosofie-religioni orientali, che hanno anch’esse una storia cominciata molto prima dell’occidentale filosofo francese, rappresentano le loro divinità con in testa un “cappello” a forma di pigna. Come mai? Forse il riferimento è proprio alla ghiandola pineale e il “cappello” sta ad indicare un livello superiore di consapevolezza e potere, come è appunto nel caso di divinità. La stessa cosa troviamo nelle culture dei sumeri, assiro-babilonesi ed egiziani. E oltre che in testa la pigna la vediamo anche in mano, con un significato un po’ diverso ma che sempre a quello ci porta. Egiziani e romani hanno anche delle divinità con una pigna sullo scettro; rispettivamente sono: Osiride e Bacco. La pigna starebbe a rappresentare la ghiandola che durante i riti in loro onore verrebbe stimolata perché il seguace possa entrare in comunicazione col dio.
Pigna presente anche sui bastoni dei pontefici cristiani, bastoni che probabilmente si ispirano al caduceo, che rappresenta la doppia elica del DNA.
Capigliature a pigna sono servite per Shiva, Akhnaton, che ha un serpente tra i capelli, e il Buddha. Le fontane, meravigliose e zampillanti, non si sono fatte sfuggire la moda sempiterna della pigna. Il fatto che la pineale, permettendoci una visione più alta, è anche chiamata terzo occhio: è quindi associabile all’Occhio di Ra delle scuole mistiche egizie.
Stando agli studi di Rick Strassman, l’epifisi produce un molecola, la dimetil-triptamina, in concomitanza con certi particolari eventi e la produzione abbondante di questa molecola favorirebbe l’accesso a stati mistici.
Alcuni parlano di un’evoluzione dell’uomo, e non tanto di fine del mondo, che porterà ad una risintonizzazione cosmica del nostro DNA. Cos’è che verrà coinvolto in primis? Proprio la pineale!
Attenzione, adesso, a questo punto: i grandi governi e le società segrete (scusate il ripetermi ma continuo a pensare ad Umberto Eco e al suo “Pendolo di Foucault” quando si parla di società segrete) per anni, decine di anni, secoli e millenni, hanno cercato di sviluppare appieno le potenzialità della piccola pigna.. che sarà sì fonte di grandi poteri, ma detta così sembra, all’apparenza, indifesa e del tutto innocente. A questo non poteva se non affiancarsi il controllo delle masse, cioè il controllo delle ghiandola che ognuno di noi ha.. ogni persona ha un pigna.. e un insieme di persone fa pensare ad una pineta!
Qual è la kryptonite della pineale che permette ai governi di controllarla? O meglio, di renderla inoffensiva e incapace di funzionare a dovere? Il fluoruro, il fluoruro di sodio, anche conosciuto più semplicemente come fluoro, come risulta anche dalle ricerche di Corrado Malanga e da quelle di Jennifer Luca, risalenti alla fine degli anni Novanta. “Quindi non conviene più lavarsi i denti?” – Certo che dovete continuare a lavare i denti! Evitate però i dentifrici che contengono questa sostanza. Innanzitutto il fluoruro è dannoso per le ossa e quindi anche per i denti, è velenoso e può portare gravi malattie, inoltre è il peggior nemico della ghiandola pineale perché essa funge da spugna magnetica per il fluoruro! Cioè lo assorbe e lo trattiene, calcificandosi. Quando si calcifica, non è più in grado di compiere le sue funzioni, che abbiamo detto sono anche quelle di regolazione dei ritmi sonno-veglia. Il fluoruro è presente anche in altri alimenti, preparati attraverso processi meccanici; in alcune gomme da masticare; nella cola e anche nell’acqua! Alle volte le acque potabili possono contenere un quantitativo di fluoruro, quindi meglio attrezzarsi con un depuratore. Pensate che i nazisti facevano bere ai loro prigionieri nei campi di concentramento l’acqua insaporita al fluoruro per instupidirli e renderli più docili.
Perso l’uso della ghiandola, che fine faremmo? Stupidi automi schiavi di società segrete e governi ombra? Incapaci di vivere appieno una spiritualità che in potenza potrebbe essere molto più intensa di come è adesso? Già rischiare di danneggiare il ritmo sonno-veglia è un pericolo che ci mette in guardia dal fluoruro!

 Roberto Morra


Per approfondimenti vedere:


* "Simbolismo della Ghiandola Pineale!!!!" ... gennaio 2013. 
Simbolismo della Ghiandola Pineale!!!!
* "Ghiandola pineale: fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale.." ... gennaio 2013.
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La mente di gruppo: come gestire ed incanalare la sua energia!! FISICA-PSICOLOGIA-ESOTERISMO!!!! -Dion Fortune-


 

La mente di gruppo

di Dion Fortune


Il termine “mente di gruppo” è talvolta usato liberamente tra gli occultisti come se fosse interscambiabile con “anima di gruppo”. I due concetti sono invece ben distinti. L’anima di gruppo è il materiale grezzo della mente dal quale la coscienza individuale si va a differenziare grazie all’esperienza. La mente di gruppo si crea invece per mezzo della concentrazione di molte coscienze individuali sulla stessa idea.

Mi spiegherò meglio con un esempio. Al culmine della sua popolarità Marshal Joffre visitò l’Inghilterra dove fu ricevuto con grandi onori. Per arrivare dal suo albergo alla Mansion House dove lo attendeva il Lord Mayor, la sua vettura attraversò una parte della città. Molte persone, pur riconoscendolo, si limitarono a osservare. Quando però arrivò all’affollato incrocio di Mansion House, i poliziotti bloccarono il traffico mettendosi sull’attenti. La folla si rese conto che stava avvenendo qualcosa, Joffre fu riconosciuto, il suo nome passò di bocca in bocca e in un attimo crebbe un’ondata di grande entusiasmo. Persone normalmente tranquille e compassate furono trasportate dall’eccitazione e si ritrovarono a sventolare i propri cappelli, urlando come degli ossessi. Il comportamento esagitato della folla fu ben diverso da quello dei singoli individui, anche se numerosi, che si erano limitati a osservarlo con interesse ma senza emozione.

Questo incidente fa riflettere su un altro episodio avvenuto sempre a Mansion House che illustra molto bene la psicologia della folla e la mente di gruppo. Molti anni fa Abdul Hamed, l’odiato sultano turco, visitò l’Inghilterra. Anch’egli fu ricevuto dal Lord Mayor e condotto in automobile a Mansion House. Le stesse scene si ripeterono ma con un contenuto emotivo completamente diverso. Egli fu condotto tranquillamente attraverso strade affollate con individui che lo osservarono con curiosità ma senza sfoghi emotivi. Quando la polizia bloccò il traffico all’incrocio di Mansion House, anche qui la folla lo riconobbe e da quei tranquilli e compassati uomini d’affari di mezza età partì un urlo di esecrazione, simile a quello di un branco di lupi. La folla si buttò in avanti come un solo uomo e a stento fu evitato il peggio.

Nessuno di questi impiegati della City preso singolarmente si sarebbe mai sognato di assaltare l’anziano sovrano da solo. Eppure quando si ritrovarono nell’onda emotiva della folla furono capaci di lanciarsi in un attacco selvaggio e di grida animalesche. In un attimo, qualcosa somigliante a un’entità ossessiva prese possesso di tutti: un vasto qualcosa il cui carattere non era la somma delle anime individuali, bensì una forma più grande, potente e feroce, incredibilmente viva e cosciente dei propri impulsi. Eppure grandi folle si aggirano mescolandosi quotidianamente intorno a Mansion House. Ogni individuo va però per la propria strada, assorbito nei suoi pensieri e indifferente a chi lo circonda. Cos’è che tramuta questa massa di persone indaffarate in un unico corpo, esaltato dall’entusiasmo di un ideale e capace di violenza pericolosa?

La risposta è nella concentrazione dell’attenzione che la folla rivolge verso lo stesso oggetto, verso il quale tutti gli individui provano la medesima forte sensazione. Se tutte queste persone si rivolgessero contemporaneamente verso un’altra cosa per la quale non provano alcuna emozione l’effetto sarebbe ben diverso. Le insegne al neon di Piccadilly Circus, anche se guardate contemporaneamente da una moltitudine, non causano certo la formazione di una mente di gruppo.

Detto ciò, consideriamo il problema nelle sue applicazioni più occulte. Cosa è questa super-anima che si forma e che si diffonde così velocemente quando tante persone si ritrovano con la stessa idea nello stesso posto? Per fornire una spiegazione dobbiamo considerare la teoria degli elementali artificiali.

Un elementale artificiale è una forma-pensiero che trae vita dalla sua stessa essenza elementare. Questa essenza può provenire direttamente dai regni elementali o derivare dall’aura del mago. Una forma-pensiero costruita attraverso la concentrazione e le continue visualizzazioni, e che ci fa provare una forte emozione, si carica di tale emozione ed è capace di vivere indipendentemente dalla coscienza del suo creatore. Questo è un fattore concreto dell’occultismo pratico alla base di molti dei suoi fenomeni.

Un mago che crea un elementale artificiale utilizza lo stesso processo di un gruppo di persone che si concentra emotivamente sul medesimo oggetto. Esse creano un elementale artificiale proporzionalmente grande e potente quanto le dimensioni del gruppo e l’intensità delle loro emozioni. Questo elementali genera un’atmosfera mentale spiccata che influenza con grande forza le sensazioni di chi partecipa all’emozione generale. Attraverso delle suggestioni telepatiche fa risuonare all’orecchio di ciascuno le note della propria presenza, rinforzando in tal modo le vibrazioni emotive che gli avevano dato originariamente vita. Vi è azione e reazione, stimolo reciproco e intensificazione tra l’elementale e chi lo ha generato. Più il gruppo si concentra sull’oggetto della propria emozione, più vasto diventa l’elementale stesso. Più l’elementale cresce, più forte diventa la suggestione di massa sugli individui della folla che l’ha creato, facendo provare al gruppo sensazioni ancora più intense. È così che folle violente sono capaci di azioni passionali che farebbero inorridire i suoi componenti in altre occasioni.

L’elementale di una folla, tuttavia, si disperde rapidamente come si è formato perché la folla non ha continuità di vita. Quando termina lo stimolo comune la folla cessa di essere un gruppo compatto e ridiventa eterogenea. È per questo motivo che le armate indisciplinate, anche se entusiaste, sono macchine da guerra inaffidabili. Il loro entusiasmo evapora se non è continuamente stimolato, lasciandosi scindere in gruppi composti da molti individui dagli interessi diversi e motivati principalmente dall’istinto di autoconservazione. Per costruire una mente di gruppo duratura è indispensabile avere un metodo che assicuri continuità di attenzione e sensazione.

Ogni volta che questa continuità si mantiene si forma una mente o un elementale di gruppo, che col passare del tempo sviluppa un’individualità propria, cessando di dipendere per esistere dalle emozioni della folla che lo ha creato. Quando ciò avviene la folla non ha più il potere di disperderlo o di ritrarre la propria attenzione: l’elementale di gruppo la tiene in pugno. L’attenzione di ogni individuo è stata attratta e mantenuta anche contro la sua volontà e questi prova forti emozioni anche se non desidera averle.


Ogni persona che si unisce a un gruppo penetra in un’atmosfera potente che può accettare quando entra a farne parte, oppure respingere facendosi rifiutare a sua volta. Nessun membro di un gruppo dalla forte atmosfera, mente di gruppo, o elementale di gruppo (secondo la definizione preferita) riesce a rimanere senza pregiudizi sugli argomenti ed emozioni chiave del gruppo. Questo è il motivo per cui le riforme sono spesso così difficili da attuare.

Tanto più è vasta l’organizzazione da riformare, più è difficile da scuotere, rendendo necessaria una personalità molto forte da parte di chi intraprende tale compito. Eppure una volta che questa personalità inizia ad avere dei riscontri, si forma velocemente un gruppo sotto la sua guida, fatto che crea a sua volta un elementale. A questo punto sarà l’energia stessa che lui ha originato a sostenerlo e spingerlo in avanti. Quando il leader avrà dei cedimenti sarà proprio il movimento da lui creato a farlo resistere. Mentre l’individuo solitario si può distaccare e prendersi una pausa nei momenti di dubbio e di scoramento, chi conduce un gruppo fortemente emotivo non lo può fare, perché appena rallenta la sua spinta sente la pressione della mente di gruppo che lo sostiene nei momenti difficili. Può anche accadere che se egli si trova alle prese con un piano avventato, sia proprio questo che prima o dopo lo conduca alla rovina.

Non vi è modo di fermare la spinta di un movimento che sta crescendo lungo delle linee evolutive. La mente di gruppo dei partecipanti forma un canale per la sua manifestazione e l’energia che si sviluppa è irresistibile. Tuttavia, per quanto potente sia la personalità, per quanto vaste risorse, o popolari gli slogan, se il movimento è contrario alla legge cosmica è solo questione di tempo fino a quando non precipiterà nell’abisso. In questo caso è la spinta stessa che si è andata creando, la causa ultima della distruzione. Se si concede abbastanza corda a un movimento falso, questo vi si impiccherà sempre, per la semplice forza d’inerzia del proprio peso sbilanciato.

Il concetto della mente di gruppo è una delle chiavi più importanti per comprendere i problemi umani e spiega l’irrazionalità umana nella folla. Vi sono dei testi molto interessanti su quest’argomento quali, ad esempio “The Psychology of the Herd in Peace and War” di Wilfred Trotter, oppure “The Group Mind” di William McDougal, il cui studio mette in luce i relativi problemi quotidiani.

L’occultista utilizza in modo più vasto l’applicazione pratica delle menti di gruppo di quanto faccia uno psicologo, anche perché egli vi trova la chiave del potere nei Misteri. Partendo dalla psicologia della folla, diventa ovvio che il metodo dei Misteri e di tutte le fratellanze occulte nei secoli si basa su una conoscenza pratica di tali fatti. Cosa può contribuire di più alla formazione di una potente mente di gruppo che un segreto da mantenere a ogni costo e un rituale ricco di costumi, processioni e canti? Qualsiasi cosa che differenzi un numero di individui dalla massa forma automaticamente una mente di gruppo. Più tale gruppo rimane segregato, più si riterrà diverso dal resto dell’umanità, rinforzando la mente di gruppo così creata. Un esempio di forte mente di gruppo è quella degli ebrei, tenuti sempre a distanza e perseguitati per i loro rituali, abitudini, temperamento. È triste ammettere che niente quanto le persecuzioni dia vitalità a una mente di gruppo. È proprio vero che nel sangue dei martiri possiamo trovare il seme della Chiesa, perché è stato il cemento della sua mente di gruppo.

Proprio per questo motivo la segretezza dei Misteri non sarà mai abolita del tutto. Anche se molto viene reso noto, qualcosa deve sempre essere mantenuto segreto perché è questo qualcosa di non condiviso all’esterno che diventa il nucleo della mente di gruppo, il centro della sua attenzione. La mente di gruppo è paragonabile al granello di sabbia nella perla: se non ci fosse il granello di sabbia non ci sarebbe la perla. Togliete quanto differenzia l’iniziato dal resto degli uomini e la mente di gruppo di cui egli fa parte cadrà a pezzi.

La potenza del cerimoniale eseguito fisicamente non si limita a richiamare l’entità invocata ma esercita anche un grande fascino sull’immaginazione dei partecipanti. Un adepto che lavora da solo effettuerà un rituale visualizzandolo sull’astrale senza spostarsi dalla sua posizione di meditazione, e tale rituale sarà efficace allo scopo di evocare. Se però egli desidera creare un’atmosfera che farà sviluppare velocemente i suoi allievi, oppure se desidera alzare il proprio livello di coscienza oltre i suoi limiti normali, trascendendo la propria volontà e visione solitaria, egli farà uso dei poteri dell’elementale di gruppo sviluppato dal rituale.

La mente di gruppo, o l’elementale rituale, opera su chi partecipa al rituale esattamente nello stesso modo in cui l’emozione della folla agì sugli uomini della City quando videro Marshal Joffre. Le persone vengono spinte fuori da se stesse e in quell’istante diventano qualcosa che va oltre l’umano perché un elementale di gruppo è altrettanto capace di alzare la coscienza al livello degli angeli o di abbassarla a quello delle bestie.

La nostra emozione che si proietta con forza verso un soggetto fa fluire da noi una sottile ma potentissima energia. Se quell’emozione è qualcosa di più di una emanazione cieca, genera in se stessa l’idea di intraprendere un’azione e, in particolare, se questa idea provoca una drammatica visualizzazione mentale, la forza che ne deriva diventa una forma-pensiero. L’immagine mentale prende corpo grazie all’energia in uscita e si concretizza sul piano astrale. La forma-pensiero così strutturata ora inizia a emettere vibrazioni e queste, per la legge dell’induzione simpatica della vibrazione, rinforzano le sensazioni della persona da cui erano partite le emozioni, generando sensazioni analoghe su chiunque sia concentrato sullo stesso oggetto, anche se fino a qualche minuto prima era un semplice osservatore distaccato. 




 

La teoria della mente di gruppo è paragonabile alla dottrina dell’autosuggestione, così come è stata formulata da Baudouin, e questi due concetti psicologici ben definiti sono estendibili per associazione a quello esoterico della telepatia. Mettendo insieme questi tre fattori avremo la chiave della psicologia della folla e anche il potere tuttora sconosciuto del rituale, specialmente se è stato eseguito in una loggia occulta. Consideriamo quanto accade in un rituale di questo tipo. Tutti i presenti concentrano la propria attenzione sul dramma rappresentato dalla cerimonia. Ogni oggetto che vedono è un simbolo della cerimonia stessa. Nessuna circostanza che possa elevare la concentrazione e le emozioni viene trascurata; di conseguenza si arriva a creare un gruppo altamente concentrato ed energizzato.

Come abbiamo già visto, quando si pensa a qualsiasi oggetto con emozione sgorga una forte energia; se un certo numero di persone pensa contemporaneamente alla stessa cosa con eccitazione, concentrazione e sensazioni esaltate dal rituale della cerimonia, esse versano in un punto comune una rara misura di energia sottile. Questa è alla base della manifestazione di qualsiasi potenza invocata.

Nelle religioni dove gli dèi o i santi sono liberamente rappresentati da immagini sacre, le immaginazioni dei devoti si sono abituate a visualizzarle in una data forma, che essa sia il dio falco Horus o la Vergine Maria. Quando un gruppo si riunisce per pregare, le emozioni si concentrano e vengono esaltate dal rituale, così che se tutti visualizzano la medesima immagine, l’energia che sgorga dai presenti forma un simulacro astrale dell’essere rappresentato con tale intensità. Se la divinità è poi la rappresentazione simbolica di un’energia naturale, quell’energia troverà un canale di manifestazione attraverso la forma così costruita. L’immagine mentale visualizzata da ogni partecipante alla cerimonia apparirà all’improvviso a ciascuno, diventando viva e oggettiva, ed essi percepiranno tutto a un tratto la discesa dell’energia così invocata verso di loro.

Con il ripetersi per lunghi periodi di questo processo, le immagini create rimangono sull’astrale esattamente nel modo in cui un’abitudine ripetitiva diventa parte integrante della mente. L’energia naturale rimane allora permanentemente concentrata e i fedeli non devono fare alcuna fatica per visualizzare nuovamente il simulacro: basterà solo pensare alla divinità per percepirne il potere. Questo è il modo in cui sono state costruite tutte le rappresentazioni antropomorfiche del divino. Sappiamo tutti che lo Spirito Santo non una fiamma e nemmeno una colomba e che l’aspetto materno della Natura non è Iside, Cerere o la Vergine Maria. Queste sono delle forme attraverso le quali la mente umana cerca di avvicinarsi a tali principi; meno evoluta sarà la mente, più grossolana sarà la forma.

Coloro che hanno qualche conoscenza della mente umana, che siano sacerdoti egiziani, ierofanti eleusinani od occultisti moderni, saranno in grado di fare uso della loro comprensione di questo raro tipo di psicologia per creare condizioni attraverso le quali la mente umana individuale riesce a trascendere se stessa e a spezzare le proprie limitazioni per penetrare in uno spazio infinitamente più vasto.



Dion Fortune, “Magia applicata”, Venexia Editrice, 2004



Dion Fortune era una scrittrice ed esoterista del secolo scorso.
Fu iniziata anche alla Golden Dawn e restò nell'Ordine per un breve periodo, ma in seguito se ne distaccò per divergenze rituali con la moglie del fondatore Mathers.
La sua opera più importante è considerata "La Cabala Mistica".

_________________
L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
- G.I. Gurdjieff -



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Telepatia e vista ai raggi X ... NANOTECNOLOGIA.

Si può comunicare col pensiero, da cervello a cervello, anche attraverso i continenti con le nanotecnologie e con altri sistemi si può vedere attraverso gli oggetti, resi “trasparenti”. I militari già si servono di questa tecnologia. Basta, poi, un tatuaggio per farci il check up momento per momento
 

La telepatia? E’ già cosa fatta. «I nostri studenti giocano partite di scacchi stando in stanze diverse, comunicando col solo pensiero le mosse. E’ possibile grazie a dispositivi non invasivi già costruiti negli Stati Uniti che permettono la comunicazione da cervello a cervello».

I “METAMATERIALI” - Il professor Mihail Roco sottolinea il “non invasivi” a prevenire i timori di installazioni dentro i cervelli e sottolinea pure, con orgoglio, che questa comunicazione “telepatica” si può fare anche da un continente all’altro. Altro che Marconi (spesso citato peraltro a questo convegno veneziano sulle nanotecnologie) col suo telefono senza fili. Addirittura in laboratorio, aggiunge il ricercatore americano, hanno una scimmia a cui dal Giappone si può dare col pensiero l’input a muovere il braccio e prendere la banana sul tavolo. Entusiasmo e inquietudine vanno di pari passo seguendo i relatori che spaziano dalla medicina alla fisica, passando per tutte le scienze. Stupefacenti i “metamateriali” (diventerà presto una parola comune) che cambia le rifrazioni in negativo come non sa fare la natura e , così, rende trasparenti gli oggetti. «Vedo attraverso questo computer, questo muro», esemplifica sorridendo Roco che dirige un programma di ricerca, la National Nanotechnology Iniziative che, cumulativamente negli anni, ha avuto finanziamenti secondi solo a quelli per il progetto Apollo. Sorprende se aggiunge che per ora a usufruire di questa “vista a raggi X”, fino a poco fa peculiarità del solo Superman, sono le forze armate? Continuando il giro delle meraviglie dopo aver visto che le nanotecnologie possono creare interfacce tra ogni materiale, compreso tra neuroni e circuiti elettronici, ecco il tatuaggio – così di moda adesso – che fa da monitor a tutta la salute della persona, rilevando temperatura, composizione del sangue e via dicendo. O la sorta di orologio che, in più, rileva ogni influenza del mondo esterno momento per momento sul nostro organismo?

DENTRO LA MENTE PER CURARE - In medicina la meraviglia è di strutture così piccole che possono portare il farmaco fin dentro il cuore della cellula malata di cancro e distruggerla senza creare gli effetti collaterali delle chemioterapie. O, un domani, con un’analoga azione si potrà entrare nel cervello per combattere i disturbi psichiatrici. Intanto, su questo piano, aiutati dai nanostrumenti gli psichiatri procedono a cercar di capire (e carpire) i meccanismi di funzionamento del cervello. Sono anche nate nuove scienze, racconta Mihail Roco, per ora con nomi ostici per i profani ma che si può prevedere diventeranno presto familiari data l’estrema velocità con cui procedono la ricerca e le applicazioni “nano”, entrando trasversalmente in tutta la nostra vita. Spintronica e plasmonica sono due nomi che impareremo, insieme con i metamateriali. Lo studioso, che si è incaricato di descrivere come la scienza del piccolissimo ha già trasformato le nostre esistenze, richiama il rapido sviluppo dell’informatica, nata nel 1960, per dirci che lo sviluppo di questa nuova era, la cui nascita concreta si può datare nell’anno 2000, è stata e sarà infinitamente più veloce. In fondo alla sala il “Cucciolo intelligente”, iCub, il robot simile a un bimbo di tre anni ma un po’ più alto, muove le sue manine elettroniche per prendere una palla rossa come gli è stato appena detto di fare. Fa simpatia, ma domani, perfezionato, questo robot ci aiuterà a vivere o ci soppianterà?

Serena Zoli

 






 Per approfondimenti vedere:

* "Tecnologie per CONTROLLARE i pensieri!!!!" ... dicembre 2012.
Tecnologie per CONTROLLARE i pensieri!!!!
* "ARMI PSICOTROPE E  PSICOTRONICHE  PER LA MANIPOLAZIONE DELLE MASSE!!!" ... dicembre 2012.  
ARMI PSICOTROPE E PSICOTRONICHE PER LA MANIPOLAZ... 
 * "Progetto MK-ULTRA e Progetto Monarch: il segreto per controllare le menti.." ... novembre 2012.
Progetto MK-ULTRA e Progetto Monarch: il segreto p...
* "Il progetto Blue Beam: tra realtà e fantasia!!!!!" ... novembre 2012. 
Il progetto Blue Beam: tra realtà e fantasia!!!!!  
 


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giovedì 10 gennaio 2013

TROVATE LE CELLULE DEL SESTO SENSO SENSIBILI AI CAMPI MAGNETICI.



 

Sono state isolate le cellule del "sesto senso", che percepiscono i campi magnetici e che sono alla base della bussola naturale di alcune specie, come i piccioni viaggiatori. Il gruppo coordinato da Stephan Eder,dell'Università Ludwig-Maximilians di Monaco, la cui ricerca èstata pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, è riuscito ad isolare delle cellule magnetiche nella cavità nasale di una trota.
Ricchissime di ferro, le cellule sono cento volte più sensibili aicampi magnetici di quanto si credesse e le loro caratteristiche potrebbero essere la base di un sistema sensoriale magnetico.Da tempo è nota l'esistenza di un "sesto senso magnetico", ma l'identità delle cellule specializzate in questa missione non era mai stata svelata.
Le cellule isolate nella trota contengono depositi ricchi di ferro e del materiale magnetico chiamato magnetite. "Negli ultimi 50 anni, gli esperimenti comportamentali hanno prodotto molte prove dell'esistenza di un senso magnetico in una grande varietà di animali", spiega Eder."Tuttavia – aggiunge - la fisiologia sensoriale sottostante rimane poco chiara a causa dell'elusività delle strutture magneto-sensoriali".
Osservando una sospensione di tessuto nasale del pesce con un microscopio ottico, gli studiosi sono riusciti a identificare queste speciali cellule dal loro movimento di rotazione, in presenza di una lenta rotazione del campo magnetico esterno.Ogni cellula è dotata di particelle magnetiche ricche di ferro e ancorate alla membrana cellulare. "In sostanza, un campo magnetico rotante - prosegue Eder - viene impiegato per identificare visivamente le cellule che contengono materiale magnetico in base al loro comportamento rispetto alla rotazione". I risultati suggeriscono che le cellule sono in grado di rilevare il Nord magnetico, così come piccole variazioni del campo magnetico esterno. Fattori che possono costituire la base di un vero e proprio sistema sensoriale magnetico.
fonte : http://www.ansa.it/web/notizie

Cellula sensibile al campo magnetico isolata dal bulbo olfattivo (fonte: Hervé Cadiou, PNAS) 

  
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La zona del silenzio. Messico.

Le storie e le rivendicazioni che girano attorno alla Zona del Silenzio possono essere paragonate soltanto a quelle del Triangolo delle Bermude, anche se la notorietà di quest’ultima è di gran lunga superiore, nella Zona del Silenzio accadono fatti inspiegabili ed inquietanti, con un numero di casi sempre in aumento. Viviamo nell’era tecnologica, ovunque andiamo tutti noi siamo circondati da onde radio, dal traffico dei cellulari, segnali televisivi e ogni altra forma di comunicazione, qui è incredibile constatare che nella Zona del Silenzio è assente qualsiasi tipo di onda radio!

Situata a 400 miglia a sud del confine tra Messico e Stati Uniti nel Vertice del Trino, dove Coahuila, Chihuahua e Durango si intersecano,
l’area si estende lungo il massicio del Cerro de San Ignacio, dentro la Reserva de la Biosfera Mapimì. la Zona del Silenzio è luogo misterioso dove la Paura è una compagna immancabile. Se qualcosa va male è impossibile chiamare aiuto, e spesso le cose hanno la tendenza ad andare male! Tra misteriose formazioni di roccia, una bizzarra fauna selvatica e vegetazione, di tanto in tanto i ricercatori paranormali sentono dei strani segnali nelle loro radio, un sussurro nella fredda notte del deserto.
Attenzione, la Zona del Silenzio non è semplicemente un luogo dove i fantasmi trovano il modo di entrare in contatto con le persone, pare che nella zona sia  presente uno strano campo elettromagnetico rimasto in silenzio per migliaia di anni. Ora questo campo non solo si è risvegliato, ma sta generando una forte energia magnetica capace di attirare a sè una quantità incredibile di materiale proveniente dallo spazio. E’ stata riscontrata una frequenza di meteore precipitate molto più alta rispetto alla zone circostanti, e le attività connesse agli Ufo sono profondamente prolifiche, il che è abbastanza strano in quanto la zona e pressoché deserta e quindi povera di potenziali testimoni.
La Zona del Silenzio è considerato da molti un luogo dove il mondo dei morti entra in simbiosi con quello dei vivi (come da tradizione dei nativi del luogo). Alcune persone che hanno attraversato la zona hanno riferito di esseri umani apparsi sotto forma di essenza, altri dicono di aver visto il famoso “popolo ombra” ed un certo numero di altre entità paranormali. Tra fantasmi, Grigi e l’ipotetico interesse militare, il luogo ha certamente un potenziale futuro di interesse e anche se è stato scientificamente documentato, geologi ed esperti ritengono la Zona del Silenzio un mistero inspiegabile.  

 
Si tratta di un fazzoletto di terra di 50 km quadrati del nord del Messico oggetto di particolare interesse degli esperti Nasa.
Sebbene i portavoci dell'Agenzia spaziale lo neghino ed i governatori degli Stati messicani di Durango, Chihuahua e Cohuila se la cavino in genere con una rumorosa risata, il segreto più popolare del Messico è custodito nella «Zona del Silencio», il cui nome figura in bella vista anche sulle più comuni carte geografiche.
L’attenzione sul  luogo fu messa in evidenza già  nel 1963, quando Harry de la Peña, ingegnere chimico della città di Torreon inviato dalla società petrolifera Messicana Pemex per  eseguire un’osservazione sul quel luogo, constatò che le trasmissioni radio con il campo base erano improponibili.
Seguenti analisi  avvalorano  l’isolamento  del posto che da quel momento fu chiamato “zona del silenzio”, dove non era possibile ricevere e trasmettere in frequenza radio, mentre, passando i limiti anche di qualche metro al di fuori dell’area tutto funzionava correttamente.
Ma è nel Luglio del 1970 che la zona  ha suscitato un notevole  interesse, quando un razzo del tipo Athena, lanciato dalla base USA di New River (Utah) con ipotesi di recupero nel New Messico, per un’avaria all’apparato di direzione precipitò proprio nei pressi del Cerro de San Ignacio.  Malgrado le appassionate ricerche, il ritrovamento avvenne solo tre settimane dopo. Nessun segnale radio di localizzazione, infatti, poté uscire dall’area di atterraggio.
La NASA prontamente avvertì le autorità messicane e quando i tecnici americani, fra i quali in incognito vi era anche Wernher von Braun, giunsero per recuperare i resti del missile, con il pretesto della contaminazione dell'area prelevarono molti altri reperti della zona, fra cui tonnellate di sabbia del deserto, pietre, frammenti meteorici, fossili, esemplari della flora e della fauna.
Da quel momento “el vértice de trino” catturò l’attenzione degli studiosi.
 
Il caso più eclatante avvenne all'inizio del 1969. Gli scienziati messicani si accorsero che la sonda sovietica Venera 5, che procedeva verso Venere, era in rotta di collisione con un oggetto di grandi dimensioni. Avvisarono le autorità sovietiche e congiuntamente osservarono uno stranissimo fenomeno, rimasto unico e inspiegato. Questo grosso meteorite prima cambiò traiettoria, evitando così la sonda per poi, all'ingresso nell'alta atmosfera terrestre, compiere un'intera rivoluzione attorno al pianeta prima di schiantarsi esattamente nella Zona del silenzio. Da questo evento tale meteorite, poi ritrovato nel deserto, prese il nome di 'meteorite intelligente' o 'meteorite di Allende' e attraverso analisi di laboratorio venne scoperto che al suo interno erano presenti non solo il carbonio, ma anche elementi che non esistono nel nostro sistema solare. Inoltre, da analisi di laboratorio è stato appurato che questo meteorite avendo circa 13.000 milioni di anni sarebbe più di tre volte più vecchio del nostro sistema solare.
Dato che le bussole impazziscono in prossimità dei sassi che ricoprono la zona, senza che questi contengono sostanze magnetiche, è stato ipotizzato dagli scienziati messicani che in un'era antichissima un grosso meteorite abbia impattato proprio qui, disseminando in tutta la zona frammenti più o meno grandi, oggi ormai sepolti dalla sabbia.
Quest'area in era Cenozoica era sommersa dal Mar di Thetis e questo giustifica la diffusa presenza di conchiglie e fossili marini.
Ma non è finito qui. Alcuni anni fa una equìpe di documentaristi della televisione spagnola, guidati da F. Jimenez del Oso e J.J. Benitez durante il rodaggio di un documentario ritrovarono alcune tombe ricoperte da pietre all'interno delle quali vi erano alcuni scheletri giganti, appertenenti ad esseri di oltre due metri di altezza. Esistono poche foto che attestano tale ritrovamento, che sono comparse sia sulla TV spagnola che messicana.
Alcuni anni dopo, al ritorno della medesima troupe nella zona, gli scheletri erano spariti, molto probabilmente venduti per pochi soldi dai contadini della zona o prelevati dai militari.

Il mistero, tuttavia, si infittisce a causa di un'altra insolita caratteristica del luogo, ovvero che molti animali vi si dirigano per morire al suo interno. I contadini delle zone limitrofe conoscono da sempre tale peculiarità e non impediscono ai propri capi di bestiani di migrare spontaneamente verso la Zona del silenzio.
Il cimitero di ossa è inquietante, ma non possiede altra logica spiegazione, a parte il racconto di alcuni vecchi shamani del luogo che sostengono che in queste zone vi sono strane energie tanto da sceglierle solitamente per le proprie meditazioni.
F. Jimenez del Oso e J.J. Benitez hanno intervistato e filmanto anche alcuni abitanti dei villaggi che si sviluppano ai margini della zona, che sono stati testimoni di strani avvistamenti di oggetti luminosi ed incontri con esseri viventi dalle caratteristiche non del tutto umane.

Colpisce il racconto di una coppia che al ritorno da un matrimonio in un villaggio della zona, dopo essersi impantanati nel fango con il proprio autoveicolo, dopo una delle rare piogge torrenziali che colpiscono questa parte del Messico, furono soccorsi da due individui, dalle caratteristiche simili agli uomini, ma con una voce profonda, l'altezza oltre i due metri, una lunga tunica impermeabile gialla ed un copricapo con l'effigie di un triangolo con un punto al centro. Cosa si nasconda dietro queste stranezze non è ancora stato ufficialmente riconosciuto dal governo messicano, evidentemente imbarazzato dalle anomalie. Aspetteremo il lavoro di altri ricercatori indipendenti o la rivelazione di nuovi dettagli nel tentativo di far chiarezza su questa misteriosa vicenda.
  




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