domenica 30 giugno 2013

Riflessione sull'attivismo - Abbiate dubbi!



Ecco i passi salienti del discorso che il 27 Aprile 1961 il Presidente John
Fitzgerald Kennedy pronunciò al cospetto dei massimi rappresentanti della Stampa USA (la American Newspaper Publishers Association) riuniti presso l'Hotel Waldorf-Astoria di New York.

La parola segretezza è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete. Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da eccessi di segretezza e dall’occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a giustificare. Non c’è ragione di opporsi al pericolo di una società chiusa imitandone le stesse restrizioni. E non c’è ragione di assicurare la sopravvivenza della nostra nazione se le nostre tradizioni non sopravvivono con essa.
Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell’occultamento. Non lo consentirò, fin dove mi sarà possibile. E nessun membro della mia Amministrazione, a prescindere dal suo alto o basso livello, civile o militare, dovrebbe interpretare queste mie parole come una scusa per imbavagliare le notizie, soffocare il dissenso, occultare i nostri errori o negare alla stampa e al pubblico i fatti che meritano di conoscere.
Chiedo però a ogni editore, a ogni direttore e a ogni giornalista della nazione di riesaminare i suoi stessi parametri e di riconoscere la natura del pericolo che corre il nostro Paese. Solitamente, in tempo di guerra, il governo e la stampa si sono uniti nel tentativo, basato principalmente sull’autodisciplina, di impedire divulgazioni non autorizzate al nemico. In tempo di chiaro ed effettivo pericolo i tribunali hanno confermato che persino i diritti garantiti dal Primo Emendamento debbano sottomettersi alla necessità pubblica di sicurezza nazionale.
Oggi non è stata dichiarata alcuna guerra e, per quanto violento possa essere lo scontro, potrebbe non essere mai dichiarato nel modo tradizionale. La nostra qualità della vita è in pericolo. I nostri nemici dichiarati proliferano in tutto il globo. La sopravvivenza dei nostri amici è in pericolo. Tuttavia, non è stata dichiarata alcuna guerra, nessun esercito ha oltrepassato un confine, nessun missile è stato lanciato. Se la stampa aspetta una dichiarazione di guerra prima di imporsi l’autodisciplina delle condizioni di guerra, posso solo dire che nessuna guerra ha mai rappresentato una minaccia più grande alla nostra sicurezza. Se state aspettando un reale ed effettivo pericolo, posso solo dire che il pericolo non è mai stato più reale e la sua presenza non è mai stata più incombente.
È necessario un cambiamento di punto di vista, di tattiche, di finalità da parte del governo, della gente, di ogni uomo d’affari o leader sindacale e di ogni giornale.
Poiché siamo osteggiati in tutto il mondo da una cospirazione monolitica e spietata che si avvale principalmente di mezzi occulti per espandere la propria sfera di influenza attraverso l’infiltrazione piuttosto che l’invasione, la sovversione piuttosto che le elezioni, l’intimidazione piuttosto che la libera scelta, la guerriglia notturna piuttosto degli eserciti diurni. È un sistema che ha investito molte risorse umane e molti materiali nella costituzione di una macchina efficientissima e perfettamente oliata che combina operazioni militari, diplomatiche, d’intelligence, economiche, scientifiche e politiche.
I suoi preparativi non vengono resi pubblici, ma occultati. Ai suoi errori non vengono dedicati i titoli di testa, ma vengono nascosti. I dissidenti non sono elogiati, ma messi a tacere. Nessuna spesa viene messa in questione, nessuna indiscrezione pubblicata, nessun segreto svelato. In poche parole, la Guerra Fredda viene portata avanti con una disciplina di guerra che nessuna democrazia si augurerebbe o desidererebbe mai di eguagliare. Ciò nonostante, ogni democrazia riconosce le restrizioni necessarie alla sicurezza nazionale e resta da stabilire se tali limitazioni debbano essere osservate più rigorosamente nel caso di un attacco di questo tipo, come anche di una reale invasione e forse non ci sono consigli da dare.
Forse non c’è risposta al dilemma che una società libera e aperta deve affrontare in una guerra fredda e segreta. In tempo di pace, qualsiasi discussione a riguardo e ogni conseguenza, sono dolorose e senza precedenti. Ma questo è un epoca di pace e di pericolo che non ha precedenti nella storia. È dalla natura senza precedenti di questa sfida che nasce il vostro secondo obbligo, un obbligo che condivido. È nostro obbligo informare e mettere in guardia il popolo americano per essere certi che conosca e comprenda tutti i fatti che deve sapere: i pericoli, le prospettive, le finalità del nostro programma e le scelte da affrontare…
Ai vostri giornali non chiedo di sostenere l’Amministrazione, chiedo invece il vostro aiuto nel fondamentale compito di informare e mettere in guardia il popolo americano.
Nutro infatti un assoluta fiducia nella risposta e nella fedeltà dei nostri cittadini a condizione che siano completamente informati. Non solo non potrei soffocare le voci di dissenso fra i vostri lettori, le auspico. Questa Amministrazione vuole essere trasparente nei propri errori, perché, come disse un saggio: «Un errore non diventa madornale finché non rifiuti di correggerlo». Vogliamo assumerci la piena responsabilità dei nostri errori e auspichiamo che voi li indichiate quando manchiamo noi di farlo. Senza dibattito, senza critica, nessuna Amministrazione e nessun Paese può avere successo come nessuna repubblica può sopravvivere.
È questo il motivo per cui il legislatore ateniese Solone definì un crimine per ogni cittadino rifuggire dal dibattito. Ed è questo il motivo per cui la nostra stampa era protetta dal Primo Emendamento l’unica attività in America specificamente protetta dalla Costituzione, che non serve per divertire e intrattenere, per enfatizzare il triviale e il sentimentale, o semplicemente per dare al pubblico ciò che vuole, ma per informare, risvegliare, per riflettere, riconoscere i nostri pericoli e le nostre opportunità, segnalare le nostre difficoltà e le nostre scelte, per guidare, plasmare, istruire e a volte persino per fare infuriare l’opinione pubblica.
Questo significa maggiore attenzione e maggiore analisi delle notizie internazionali,perché non c’è più nulla di lontano ed estraneo, ma tutto è vicino e ci riguarda.
Significa fare più attenzione al capire le notizie e al perfezionarne la divulgazione. E significa che il governo, ad ogni livello, deve onorare il proprio dovere di fornire più informazioni possibili al di fuori dei più stretti limiti della sicurezza nazionale, e questo intendiamo farlo. All inizio del Diciassettesimo Secolo Francis Bacon commentò tre recenti invenzioni che stavano cambiando il mondo: la bussola, la polvere da sparo e la stampa. Ora che i legami tra le nazioni tracciati all inizio dalla bussola ci hanno resi tutti cittadini del mondo, le speranze e le minacce del singolo sono diventate le speranze e le minacce di tutti noi.
I tentativi di vivere insieme, l’evoluzione della polvere da sparo fino agli estremi ha messo in guardia l’umanità sulle terribili conseguenze di un fallimento. Ed è quindi alla stampa, biografa delle imprese dell’uomo, custode della sua coscienza, foriera delle sue notizie, che ci rivolgiamo per avere forza e sostegno, fiduciosi che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò per cui è nato: libero e indipendente’.

Riflessione sull'attivismo - (Abbiate dubbio!) - Di  Mason Massy James


Clicca sul link per vedere il video-->
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=vu7GO1dz_cg


Cerchio o Ellisse? - E' così che ci fottono! - Di Mason Massy James

 


NdA: considerate le continue censure e rimozioni dei video nel web, riteniamo opportuno riportare le loro trascrizioni...

Riflessione sull'attivismo - (Abbiate dubbio!)

Questo video non darà nuove informazioni, forse sarà anche poco interessante… ma volevo dire qualcosa su di noi, per noi.
Chi è questo “noi”? Vorrei poter usare un termine migliore per identificarci, e ce ne sono eh, sia chiaro, ma userò quello che l’establishment ha scelto per noi: Complottisti. Perciò se non sei un complottista e se ad esempio non hai mai sentito parlare di Nuovo Ordine mondiale, ferma pure il video: non ti interessa.
Ora che ho spiegato a chi e di chi sto parlando, passiamo al perché.
Credo che il complottismo stia soffrendo parecchio in questi ultimi anni. Dopo il boom che è seguito successivamente ai fatti dell’11 settembre e che hanno aperto gli occhi a molte persone su quante menzogne ci vengono raccontate, sono aumentate esponenzialmente le fila di coloro che non si fidano più dei media e delle verità ufficiali, che si informano, fanno informare e si dedicano a varie forme di attivismo.
Purtroppo però è palese, dal mio punto di vista, che sia calata drasticamente la qualità delle informazioni alternative e dell’attivismo stesso.
Nonostante continuino ad esistere, per fortuna, giornalisti seri e fonti attendibili di controinformazione, abbiamo assistito alla trasformazione del “complottismo” in una specie di moda o abitudine, spesso solo digitale. All’informarsi si è sostituito il condividere ciecamente qualunque notizia corrobori la tesi che più assomiglia alla propria versione dei fatti o della verità. Alla critica vera e pura si è sostituito una sorta di settarismo che ingloba molti attivisti e li fa diventare succubi e ripetitori di obsolete ideologie, inutili e dannose alla “causa”, spesso partorite da uno o più guru della controinformazione.
Il mio è una specie di appello, in fin dei conti, a far tornare quello che i nostri nemici chiamano complottismo, quello che era in origine: una ricerca onesta, dedicata e delicata della verità, ma soprattutto delle bugie.
Questa ricerca necessita di un’attitudine fondamentale: la tendenza al dubbio. Ma purtroppo mi rendo conto che anche tra le fila dei complottisti, questa sembra essere sempre più scarsa… ma il dubbio e la critica che, con tanta attenzione e metodo, volgiamo verso le notizie ufficiali devono essere necessariamente traslati anche alle notizie e alle informazioni alternative, altrimenti saremo sempre manipolabili e non avremo mai fatto un vero passo in avanti.
Vi faccio qualche piccolo esempio.
- PUBBLICARE E CONDIVIDERE SOLO NOTIZIE RAGIONEVOLMENTE CERTE -
Da un po’ di tempo a questa parte vedo girare in rete alcune foto che dovrebbero ritrarre l’interno di un tanker, ovvero di un aereo adibito al rilascio di scie chimiche. Queste foto non provano assolutamente niente perché per i test di volo degli aerei si usa un’attrezzatura simile e immagini come quelle girano da anni, si possono trovare addirittura su Wikipedia cercando “flight test”.
Ora io non dico con certezza che quell’attrezzatura non possa essere usata anche per rilasciare scie chimiche, non ne ho la prova, ma il fatto che sia in tutto e per tutto simile ad un’attrezzatura usata per test di volo, rende la notizia ininfluente, e chi continua a pubblicarla come prova ultima e inattaccabile dell’esistenza delle scie chimiche reca danno alla verità e alla controinformazione in sé.
Dato che di prove dell’esistenza delle scie chimiche ce ne sono, e molto attendibili, perché ostinarsi a pubblicare questa?
Ritorniamo al concetto di tendenza al dubbio: è fondamentale che ognuno di noi, se oltre ad informarsi si assume anche la responsabilità di informare, controlli ciò che pubblica e, nel dubbio, non pubblichi. Non possiamo permetterci di essere portavoce di inesattezze o bufale perché in questo modo facciamo solo il gioco dell’establishment. Il bello è che quando tentavo di segnalare quest’informazione mi sono sentito dare del debunker e sono stato accusato di far parte del CICAP… io!
Altro esempio. Tra i complottisti un’altra dilagante forma mentis errata segue questa logica:
- SE IL NUOVO ORDINE MONDIALE VUOLE OTTENERE X TUTTO CIO’ CHE E’ A FAVORE DI X FA PARTE DEL NUOVO ORDINE MONDIALE E TUTTO CIO’ CHE E’ CONTRO X, E’ UN BENE -
In questa bassa forma di sillogismo si arriva a sostenere o combattere battaglie totalmente senza senso.
Un esempio lampante? Questo: poiché il progetto NWO prevede la dissoluzione degli stati in un’unica nazione oltre che la scomparsa di tutte le religioni a favore di un’unica religione, ho visto contrastare questo piano inneggiando al nazionalismo o alla fede in una specifica religione (quale? ovviamente ognuno pensa che la propria sia quella giusta.)
A mio parere questo ragionamento è un’idiozia. Anche Nazioni e religioni sono state, a loro tempo, frutto del piano del NWO e sono servite per determinati scopi. Per il loro scopo finale, la capillare e totale mondializzazione del globo, occorre adesso eliminarle. Questo però non significa affatto che tornando a idolatrare e sostenere religione e nazionalismo ci libereremo dal NWO.
Sarebbe come un pesce che viene preso all’amo, lotta in acqua attaccato alla lenza, infine esausto viene catturato nel retino del pescatore, si rende conto del pericolo e pensa di liberarsi tornando in acqua attaccato alla lenza.
Nazionalismo, religione, sessismo, darwinismo sociale… sono state tutte mosse del NWO, ingredienti di una ricetta ben congegnata che nel corso del tempo devono essere corretti, modificati o eliminati per ottenere il risultato voluto. Ma restano e resteranno sempre illusioni create dal nostro nemico.
Nazionalismo… esiste niente di più becero? Come si fa a convincere un essere umano a essere orgoglioso di essere nato tra delle linee arbitrarie disegnate su una mappa? Perché è questa l’unica differenza tra te e uno straniero. Tutto il resto (cultura, abitudini, lingua e tradizioni) sono ereditate automaticamente senza alcuno sforzo.
Il nazionalismo è l’arma con la quale hanno spinto a combattere milioni di soldati, trucidati e massacrati solo perché credevano di supportare e difendere il loro paese. Da chi? da cosa? Da altre persone ingannate, convinte di fare lo stesso per un altro paese. Nazionalismo è solo il nome che si dà alla cieca obbedienza che è una delle armi più sfruttabili dal NWO.
Esattamente come la religione.
Io non ho nulla contro la spiritualità, sto parlando di religioni dogmatiche. E in questo video mi concentro su quella cristiana-cattolica semplicemente perché, essendo nato in questo punto del pianeta, ho avuto a che fare con più persone seguaci di quella religione piuttosto che di altre.
Pensateci un secondo: le religioni più importanti si basano su un credo che vede un essere onnipotente che ha già pianificato tutto, non può sbagliare, tutti devono credere in lui e obbedirgli, a prescindere, qualunque cosa accada, anzi, più informazioni si hanno contro di lui, più la fede in lui deve essere forte. Se non è un concetto da NWO questo, non so cos’altro lo sia. Come dicevo prima: cieca obbedienza. Con l’aggiunta di un piccolo ed efficace ingrediente: siccome in realtà nessuno sa cosa voglia Dio da noi, basta aggiungere una figura autorevole che dica di volta in volta “secondo me Dio vuole questo” e avrete il perfetto esercito di automi religiosi per il vostro NWO.
Senza contare che con la cieca difesa della religione si sono imbastite, per riflesso, anche enormi e agguerrite barricate contro ciò che viene bollato come “satanista”.
I vertici del NWO sono indubbiamente coinvolti in rituali e abitudini esoteriche, assimilabili in senso lato al satanismo. Ma in questa categoria ho visto stupidamente finirci di tutto!
Due fra le tante vittime sono il vegetarismo e veganismo. La motivazione è che queste sono pratiche vicine alla new age e quindi collegabili al satanismo.
Questo sillogismo va spiegato perché è fondamentale per capire la corruzione logica che c’è dietro. State attenti: non cibarsi di animali e difendere la loro vita, viene fatto passare come una strana ed estrema filosofia che avvicina alla natura e quindi associabile a una sorta di panteismo-paganesimo e quindi alla new age. Per passare dalla new age al satanismo… beh, New Age significa tutto e niente, e si possono inventare un milione di scuse. In realtà la logica è “tutto ciò che è spirituale e non fa parte della mia religione è malvagio e quindi satanista”.
Seguendo questo collegamento “natura – new age – satanismo” si potrebbe allora bollare come satanista anche il giardinaggio, i picnic e le escursioni in montagna!
In effetti, però, ragionandoci bene, l’allarmismo contro il veganismo è comprensibile: pensate che forza acquisterebbe il NWO se tutti mangiassimo fagioli al posto di una bistecca e usassimo l’olio d’oliva al posto del burro! Ah dimenticavo: poi Hitler era vegetariano! Peccato fosse anche cattolico… A questo punto chiunque, usando un po’ di logica, capirebbe quanto sia fragile, insensato ed errato questo modo di ragionare.
Sempre seguendo questo ragionamento ho visto una strenua lotta all’accettazione dell’omosessualità con conseguente opposizione al matrimonio gay e adozione da parte di coppie gay. Perché? Il motivo è sempre lo stesso: controllo e divisione.
La religione è sempre stata la perfetta arma per raggiungere questo scopo: per prime sono state le donne a subirne le conseguenze, perché all’epoca sembrava che Dio volesse fossero sussidiarie all’uomo; poi è stata la volta delle persone di colore perché sembrava che Dio li ritenesse senz’anima (un’ottima scusa per usarli come schiavi senza darsene troppa pena); e infine Dio (cioè… chi dice di sapere cosa vuole dio) ha stabilito che il sesso è ok solo se consumato in un certo modo.
Parlo da eterosessuale e monogamo: nel momento in cui due persone sono maggiorenni e consenzienti, è assurdo che dio o lo stato possano avere un parere su come e con chi, passatemi il termine, loro possano o non possano scopare. Ed in base a questo consentire o negare alcuni diritti.
Sicuramente qualcuno potrebbe obiettare che in natura una coppia gay non potrebbe avere figli. E con questo? Crescere un bambino non è solo un’azione biologica legata alla procreazione, ma anche e soprattutto un adempimento morale e sociale che una coppia gay potrebbe svolgere come qualunque altra.
Esistono e sono esistiti modelli sociali basati su nuclei famigliari allargati che comprendono altri parenti rispetto a madre e padre, o che addirittura comprendono anche amici. L’importante è che un bambino cresca con l’amore e la saggezza necessari.
Il concetto di famiglia naturale non esiste! È solo un modello sociale come un altro, per la precisione un modello economico creato e sostenuto per l’economia. Al NWO non interessa con chi passate degli intimi momenti di piacere! Gli interessa invece che ci dividiamo su questi argomenti e che si crei conflitto, gli interessa porre il controllo sulle cose belle della vita, meglio ancora se sono intime, come il sesso, facendocene fare overdose in tv e sui giornali e bacchettandoci con la religione e i finti moralismi.
La verità è che anche il concetto di “satana” è stato manipolato. Molti pensano di individuare il diavolo e poi allontanarsene semplicemente identificandolo nel male, nel peccato, nella parte malvagia di qualunque cosa. Ho una chiave di lettura diversa per voi: Satana è qualcosa di molto più subdolo. Per individuarlo non bisogna puntare il dito contro il male, ma seguire i fili che muovono sia il bene che il male, perché finiscono entrambi nelle sue mani.
Il suo più grande inganno non è stato, come si dice, farci credere che non esista, ma farci credere che esistano bianco e nero, giusto e sbagliato, bene e male. Perché queste divisioni non sono reali. Esistono solo infinite sfumature che sono dentro e fuori di noi. Satana è l’inganno, è la divisione, ed ogni volta che noi diamo potere a queste divisioni diamo potere a “lui”. Questa chiave di lettura precede di millenni quella classica ereditata dal cattolicesimo.
Tornando al discorso principale, grazie a derive ideologiche come quelle esposte, il complottismo è stato invaso da un’orda di religio-complottisti, forcaioli e intolleranti (spesso anche associati a movimenti e partiti di estrema destra), che ormai non fanno altro che sostenere una loro precisa propaganda piuttosto che fare controinformazione.
Io ho visto complottisti cattolici pubblicare solo notizie d’incesti e pedofilia di preti NON cattolici ad esempio, oppure aperti filo-fascisti improvvisarsi salutisti e sputtanare lo schifo che c’è dentro il Kebab e il McChicken, ma tacere di fronte all’italianissima mortadella.
Questo esempio comprende anche un altro aspetto del complottismo in declino: la coerenza.
Ho visto animalisti che difendono animali innocenti e invitano alla compassione, alla comprensione del dolore… però con slogan che inneggiano alla morte e al sangue dei carnivori o dei cacciatori.
Allo stesso modo esistono complottisti che usano le informazioni in loro possesso solo per denigrare chi non è altrettanto informato. Si comportano da “saggi sulla montagna” considerando tutti gli altri come stupidi automi. Dimenticandosi però che tra quegli stupidi c’erano loro stessi, prima di avere le giuste informazioni, magari solo qualche mese prima.
Smuovere le persone affinché si informino e si destino dal torpore mediatico di regime attraverso delle provocazioni è una cosa, ma la pura denigrazione, non solo è un comportamento incoerente, ipocrita e squallido, ma soprattutto è deleterio alla causa perché semplicemente allontana le persone dagli argomenti ai quali dovremmo farle avvicinare incrementando la divisione.
Potrei fare milioni di altri esempi… lasciatemi dire che molti complottisti/attivisti non sono affatto attivisti, né complottisti, sono solo persone che stanno usando il complottismo e l’attivismo per dare ragione a modelli politici, etici o religiosi che hanno sposato da anni. Significa che non hanno fatto un solo passo in avanti. E con loro, non abbiamo fatto un solo passo in avanti anche noi e l’attivismo in toto.
Il concetto è che alla fine tutti siamo gli “ebrei” di qualcuno e, per cambiare le cose, ognuno deve smettere di essere il “nazista” dell’altro. Sotto tutti gli aspetti.
L’attivismo di cui abbiamo bisogno deve necessariamente essere critico e intelligente, coerente, e deve tendere al dubbio, alla verità e soprattutto alla comprensione. Ma ancora di più deve tendere alla PACE.
Come concluse Kennedy in un suo memorabile discorso: “Sono convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò per cui è nato: un essere libero e indipendente.” Ma questa condizione non può darcela certo una legge o un governo! Non saremo mai socialmente liberi e indipendenti se prima non saremo liberi ed indipendenti mentalmente e spiritualmente. Cioè finché non ci scrolleremo di dosso le vecchie ideologie che ci hanno costruito intorno per dividerci.
Dobbiamo svestirci dei nostri ruoli e delle nostre maschere e riconoscerci nel prossimo, capire di essere circondati da potenziali alleati. I nostri nemici sono come noi. Sono noi. E non ci sarà mai una vera rivoluzione finché non ci vedremo uniti e protagonisti del mondo che vogliamo. Colmare le divisioni buttando un ponte sull’illusione.
Mi spiace ma, se non riusciamo in questo, non servirà tornare alla lira, salvare gli animali e il pianeta o impedire il sorgere di una religione luciferina. No, non servirà a niente! perché temo, anzi, sono convinto, che se non capiremo questo, i nostri nemici avranno sempre la meglio su di noi.
Vi do un consiglio per iniziare: dubitate di tutto quello che ho sentito in questo video.


Cerchio o Ellisse? - E' così che ci fottono!

Mi scuso per l’assenza. Non con voi, pochi, che m’ascoltate, ma con me stesso. In effetti mi dispiace davvero aver trascurato fatti e persone. Mi piacerebbe avere più tempo, più salute, più conoscenze… più palle. Per fare altro e di più.
Comunque… Pavlov. E i suoi famosi esperimenti sui cani, la scoperta del riflesso condizionato. Molti ne avranno sentito parlare.
In pratica quest’uomo nutriva dei cani associando all’atto di sfamarli il suono di un campanello. A lungo andare i cani associarono il suono del campanello al cibo, al punto tale che, anche in assenza di cibo, bastava suonare il campanello per ottenere una loro reazione condizionata come la salivazione. Niente cibo, ma i cani salivavano come se ci fosse stato.
Pensate che questo risultato si possa ottenere solo con esseri viventi che magari giudicate inferiori come i cani? Sbagliato.
Altri esperimenti effettuati in anni in cui l’etica non risparmiava nemmeno gli esseri umani, hanno dimostrato che era possibile far nascere artificialmente una fobia. Ad esempio, semplicemente associando un elemento spaventoso ad un altro. Nel caso specifico, ad un neonato, riuscirono a far sviluppare la fobia verso una comune pallina rossa, solamente mostrandogliela ripetutamente assieme ad un pupazzo dalle fattezze mostruose.
Pavlov condusse altri esperimenti, forse un po’ meno famosi. Uno di questi consisteva nell’insegnare ai cani a distinguere un’ellisse da un cerchio. Gli animali erano addestrati a premere due diversi bottoni a seconda della figura mostrata, pena per l’errore o la mancata risposta: dolore. Una scossa elettrica.
L’esperimento, nonostante la barbarie e il cinismo applicato, divenne molto interessante quando, volutamente, ai cani vennero mostrate ellissi sempre più simili a cerchi, al punto che era quasi impossibile distinguerli.
Di fronte a questo tranello, sorprendentemente, i cani svilupparono 3 comportamenti principali:
1. Catatonìa (ovvero disarmati dall’impossibilità di scegliere correttamente, i cani smettevano di rispondere e accettavano il dolore).
2. Paranoia (pur di riuscire a dare la risposta corretta, i cani ricorrevano a diverse metodologie e stratagemmi assurdi e palesemente inefficaci con una foga ed un rigore paranoico).
3. Forme di schizofrenia (risposte casuali senza logica).
Questi comportamenti artificialmente indotti accompagnavano l’animale anche successivamente ai test mostrandone gli effetti nelle relazioni sociali con gli altri cani e con l’uomo: diventavano apatici, si isolavano, oppure diventavano iperattivi, aggressivi.
Proviamo per un secondo ad immaginare di applicare questo esperimento alla nostra società. Che cos’è che ha ridotto i cani in quello stato? La privazione di una scelta sicura derivata non da una privazione di libertà, ma ottenuta con la manipolazione delle opzioni di scelta. L’impossibilità di distinguere che cosa poteva causare loro sofferenza e cosa invece poteva salvarli. Che cosa servirebbe, quindi, per produrre lo stesso risultato sulla popolazione? Cioè, senza apparentemente ledere alcuna libertà individuale, riuscire ad inibire la libertà di scelta attraverso l’impossibilità di determinare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bene e ciò che è male?
Beh, pensandoci bene… la nostra società è stracolma di organismi, leggi, mass media che si occupano proprio di ottenere questo. Come ha detto qualcuno: “tutto è capovolto. Tutto è sottosopra. I dottori distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, le università distruggono la conoscenza, i governi distruggono la libertà, i media principali distruggono l’informazione e le religioni distruggono la spiritualità.” Non si può riassumere in modo migliore la nostra società.
Pensate solo al fatto che oggi muoiono più persone per errate cure mediche che per malattie. Che il capo di una delle più famose religioni che predica la povertà è ricoperto d’oro. Che lo stato ripudia l’omicidio e la guerra ma chiama eroi i soldati che manda a combattere per scopi tutt’altro che umanitari e non spende una parola per chi invece le vite le salva. Potrei andare avanti all’infinito. La nostra società è piena di ellissi che assomigliano a cerchi e noi facciamo la fine dei cani pavloviani. Impauriti, spaventati, oppure incazzati fino alla pazzia… ma comunque sempre apparentemente liberissimi di scegliere.
In realtà è molto difficile portare qualcuno a fare del male. E’ molto più semplice ingannarlo e insegnargli cosa è bene e cosa è male in modo confuso o pilotato.
…E poi c’è la rete della divisione. Perché se un’arma contro la popolazione è quella di demolirne i principi e rovesciare gli opposti, un’altra è quella dell’omologazione, dell’etichetta. È riuscire a mettere l’una contro l’altra persone che la pensano alla stessa maniera.
La massima espressione di questo trucchetto è la politica e l’invenzione del concetto “destra” e “sinistra”. Sono riusciti a creare queste due etichette così potenti e omologanti che sono diventate il cardine del nostro paese. E non solo.
Ne sono stato testimone più di una volta: tempo fa alla fine della proiezione di un piccolo documentario di mia produzione (http://youtu.be/8DQD8FoWS5k), fra i complimenti ricevuti ce ne furono un paio che suonavano un po’ così: “ah complimenti, sei un po’ di sinistra tu visto che sei dalla parte del popolo: hai parlato di diritti, di fratellanza, unione, libertà…”
Un mese fa a seguito di un volantinaggio che tra le altre cose promuoveva la fine della svendita dello stato in favore dei banchieri privati ho suscitato il fastidio di un gruppo anarchico perché secondo loro il volantino era partorito da un’ideologia di destra. Non è certo cambiata la mia ideologia a cambiare così radicalmente, ho solo toccato degli argomenti che l’establishment ha etichettato come di destra o di sinistra. È così che ci fottono. Danno un colore, una divisa, come la maglia di una squadra di calcio, a degli argomenti e fanno in modo che non accada mai che tutta la popolazione sia d’accordo su qualcosa. Invece dovremmo sforzarci tutti al fine di denudare ogni concetto dal costrutto sociale che lo opprime.
Sapete, i due video che ho creato su monti e che hanno riscosso un po’ di successo, li ho visti condividere su molti blog. Alcuni di sinistra, anche di estrema sinistra (comunisti e anarchici), altri blog invece erano di destra. Anche di estrema destra. Provate a chiedervi perché. Perché in questo contesto, persone con apparenti ideologie differenti separate le une dalle altre, nude davanti alle mie nude parole sposano lo stesso pensiero, mentre nell’arena pubblica costruita dai mass media si sarebbero azzuffate senza arrivare a nulla? È così che ci fottono.
Ad esempio: seguendo la logica fallace e ottusa di chi dà ancora un colore e uno schieramento alle idee: l’Europa e la moneta unica sono nate da un’ideologia filonazista di accentramento del potere, quindi di destra. Perciò il contestarla dovrebbe essere in sintonia con un’ideologia di sinistra. Però se si combatte, di conseguenza si dà valore all’indipendenza e la sovranità del popolo sul territorio nazionale, e questa è di nuovo ideologia di destra. Così com’è bollata come di destra l’ipotesi di riappropriarci della stampa della moneta che abbiamo regalato prima a dei privati italiani e poi a dei privati stranieri e italiani.
Con questo tipo di ragionamento si arriverebbe ad una situazione in cui la sinistra, anche quella radicale, fino all’anarchia, si troverebbe a non fare niente per la situazione degradante e schiavista in cui siamo precipitati, pur avendone tutti gli interessi e gli argomenti per controbatterla. Viceversa chi iniziasse una protesta in questo senso sarebbe bollato come un nazionalista di estrema destra.
In effetti è proprio quello a cui siamo arrivati. Mi domando: quand’è che giungerete ad essere davvero indipendenti rispetto ai giochetti del sistema creati per dividervi e riuscirete finalmente a far cessare questa eterna adolescenza ideologica che non vi fa staccare dalla tetta del condizionamento mentale?
La libertà e la lotta contro le ingiustizie non sono né di destra né di sinistra così come non lo sono la lotta contro gli Stati Uniti Fascisti d’Europa e contro lo schiavismo dei cittadini ad opera del sistema bancario/finanziario. Fatevene una cazzo di ragione. Questa lotta non ha colore e riguarda tutti.
Nessuno è a favore della guerra nel profondo del suo cuore. Tutti siamo a favore di un mondo più equo, per la libertà, la condivisione e la libera espressione. Chi ci governa non è solamente incapace di offrirci queste soluzioni, ma ci manipola affinché pensiamo di essere antagonisti e impossibilitati ad unirci ed ottenerle.
Guarda bene: non è né un cerchio né un’ellisse!

FONTE: http://hopelessnight.wordpress.com



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