sabato 17 novembre 2012

Corrado Malanga: Fisica Quantistica, Programmazione Neuro Linguistica & Psicoanalisi!!!


Malanga  (professore universitario di Chimica ed esperto di ufologia), illustra una chiave di lettura semplice di osservazione e interpretazione sia dei movimenti del corpo che della scrittura, attraverso molti esempi... ci da' così uno strumento di lavoro per un' osservazione senza giudizio, sia degli altri che di noi stessi.  Infatti molti dei gesti anche minimi, che compiamo durante la giornata ci possono dare delle chiavi di lettura (a volte anche molto poetiche), di tutto quello che ci succede all'interno.



Le regole principali (con qualche eccezione dovuta soprattutto al mancinismo) per individuare le chiavi di questa osservazione sono:

  • L'asse temporale. A questo proposito, prima di andare ad esplicare cos'è, si può provare subito un esperimento, che ti invito a fare subito: chiudendo gli occhi, prova a disegnare con l'immaginazione una linea dritta. Poi inserisci su questa linea, tre bandierine: una per il passato, una per il presente e una per il futuro. Solo dopo averlo fatto continua la lettura...in che ordine hai messo le bandierine? (mi piacerebbe che lasciaste un commento a proposito su questo post).  Molto probabilmente: sinistra = passato, centro = presente, destra = futuro. L'asse sinistra-destra rappresenta l'asse temporale, con sinistra=passato, destra=futuro. 
  • L'asse relazionale. L'asse avanti-dietro rappresenta l'asse relazionale, con Avanti=andare verso, Indietro=allontanarsi. E'possibile utilizzare questa chiave di lettura anche per la scrittura, andando ad osservare quanto si calca il foglio mentre si scrive...
  • L'asse dell'energia. L'asse alto-basso rappresenta l'asse dell'energia. Alto=Dio, cielo; Basso=Diavolo, Terra

L'esercizio di osservazione dei piccoli particolari, ha già una grossa utilità: ci costringe in una certa misura a spostare il nostro solito punto di attenzione, durante ad esempio una conversazione con un'altra persona. Se questo all'inizio è complicato, molto più semplicemente si possono osservare i movimenti dei personaggi (soprattutto i politici), all'interno della tv per cercare di leggere un pò più in profondità attraverso le loro (a proposito dei politici, spesso vuote) parole.
Poi Malanga aggiunge a tutto questo un concetto fondamentale, cioè che non esistono solo i 3 assi (tempo, relazione ed energia), ma esiste un quarto aspetto che riunisce tutti cioè la COSCIENZA. Esistono diversi tipi di coscienza (ed anche diversi livelli): a questo proposito spiega bene la differenza fra il funzionamento del lobo sinistro, quello dove c'è la coscienza razionale e quello del lobo destro, dove c'è la coscienza irrazionale.







La Programmazione Neuro-Linguistica

La PNL è una metodologia di miglioramento personale sviluppata nei primi anni '70 dai linguisti statunitensi Richard Bandler e John Grinder, con il contributo scientifico di tanti altri studiosi. Questo sistema di studio dell'essere umano analizza quasi matematicamente i comportamenti psicofisici legati alla comunicazione, al fine di renderla più efficace: nell'ambito della PNL si imparano a conoscere e a verificare le differenze del linguaggio tra i diversi tipi di persone e tra i due sessi, e ad aggirare questi ostacoli in modo da ottenere la fiducia dell'interlocutore, il cosiddetto rapport. Per fare ciò, ci si avvale di tutti i tre livelli della comunicazione, la cui importanza espressa in valori percentuali è davvero interessante: a livello conscio c'è la comunicazione verbale, che rappresenta circa il 7% di ciò che viene percepito, e a livello inconscio ci sono la comunicazione paraverbale, 38%, e quella non verbale, che ne occupa il restante 55%. Il livello verbale rappresenta il contenuto, quello paraverbale corrisponde al modo in cui si parla, ovvero i toni, il volume, le pause, la velocità, le inflessioni e la modulazione della voce, mentre il livello non verbale comprende ogni tipo di posizione, direzione, espressione e gestualità, da quella degli arti a quella del viso, per finire con il corpo intero. Ciò che diciamo, quindi, ricopre solo un piccolo ruolo nella trasmissione e nell'accettazione di un'informazione: il successo della comunicazione dipende soprattutto da cosa entra direttamente nell'inconscio. Per potersi esprimere in modo da assicurarsi una comprensione profonda da parte dei propri interlocutori, bisogna però prima conoscere come questi livelli della comunicazione fisica sono legati alle espressioni della nostra psiche.



Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei

Bandler e Grinder svilupparono la PNL soprattutto grazie all'attenta osservazione delle innumerevoli registrazioni di ipnosi eseguite da Milton Hyland Erickson, psichiatra statunitense, sui suoi pazienti. Le innovative prassi terapeutiche di Erickson vennero studiate, analizzate e riprodotte dai due linguisti statunitensi secondo dinamiche di processo di psicoterapia veloce, codificate poi nel cosiddetto modellamento della PNL. Quando ci esprimiamo o anche solo vogliamo farlo, eseguiamo gesti inconsci che accompagnano o addirittura sostituiscono la nostra comunicazione conscia: si tratta di comportamenti automatici che corrispondono a precise informazioni. La nostra gestualità ha un significato diverso e specifico a seconda del settore spaziale in cui si manifesta: destra o sinistra, alto o basso, avanti o indietro, verso l'interno o verso l'esterno, e in tutte le direzioni intermedie e le combinazioni di esse. Ciò che ha portato ad una comprensione più olistica dell'essere umano, è stato il notare che questa griglia spaziale corrisponde alla famosa croce degli spazi di Max Pulver, grafologo svizzero, che nel 1921 identificò nella scrittura quegli stessi settori e movimenti sul piano bidimensionale che la PNL associa al corpo intero nello spazio tridimensionale. Questo schema si troverà successivamente anche nello studio dei canali visivo, auditivo e cenestesico, compreso nella PNL stessa, dove si è potuto notare che le persone tendono a muovere gli occhi in direzioni ben precise a seconda delle percezioni e delle azioni che stanno eseguendo interiormente. Scriviamo e ci muoviamo, quindi, secondo una griglia visiva che non è mai stata localizzata nel cervello, e che viene condivisa da persone di ogni paese e cultura. Ma allora da dove proviene? Gli studi di Pulver attinsero a quelli di un suo più famoso precedessore, che nella sua geniale ricerca ci ha trasmesso la soluzione al problema.



La comunicazione archetipica

Carl Gustav Jung, psichiatra e psicoanalista svizzero, evolvendo le concezioni di Sigmund Freud, nel 1912 ampliò la ricerca analitica dalla storia personale del singolo alla storia della collettività umana: l'inconscio non è solo quello personale prodotto dalla rimozione, ma nell'individuo esiste anche un inconscio collettivo che si esprime negli archetipi. L'archetipo è un concetto dell'antica Grecia, che tradotto in lingua madre significa “modello originale”, ovvero la forma preesistente e primitiva di un pensiero, come l'idea platonica. Gli archetipi, per Jung, sono le idee innate e predeterminate dell'inconscio umano, e su questo oggi possiamo capire meglio la PNL e definire lo schema con cui ogni essere cosciente apprende e comunica, a partire dall'elemento più a monte, astratto e generico, per finire a quello più a valle, concreto e specifico, in quest'ordine: archetipo, emozione, simbolo, colore, immagine, suono, fonema. Ognuno di questi elementi può essere generato dal precedente e manifestarsi nel successivo, e conoscendo questo meccanismo diventa molto più facile comunicare e programmare in modo efficace, che si tratti non solo degli altri, ma anche di se stessi.




Quest'immagine descrive il modus operandi “non parlo, non vedo, non sento!”, ma le espressività degli attori-scimmia trasmettono anche un ampio contesto dei personaggi a cui è rivolto il mio pensiero.
L'immagine dunque può descrivere molto di più della parola, ma risulta essere sempre insufficiente a descrivere la mia idea e questo perché la mia idea caratterizza me stesso.. io sono anche quell'idea che vi voglio comunicare.
Il processo di trasformazione dell'idea fino alla parola è sempre descritto da Malanga con un semplice disegno:



Più si risale questo schema è più ci si avvicina all'idea che inconsciamente risulta più comprensibile.
L'archetipo è vicino all'emozione e l'emozione prodotta dall'archetipo viene letta dal lobo destro del cervello senza utilizzare il linguaggio (che caratterizza il lobo sinistro). In sostanza l'emozione la si comprende inconsciamente perché l'emozione si percepisce come tale (archetipicamente) per quello che è, senza utilizzare l'interpretazione del linguaggio degli altri sottolivelli.
Se siamo allora in grado di parlare per archetipi siamo in grado di comunicare in modo diretto le emozioni. Le emozioni rappresentano il canale comunicativo tra le parti interiori della persona.
Rispetto a quanto detto in precedenza l'archetipo, ovvero l'idea crea una modifica della realtà, ovvero della virtualità, producendo l'emozione e tutti i sotto linguaggi espressivi di essa.
Fornendo una definizione quasi tautologia:
l'esistenza è archetipica, l'esistenza “é” non per quello che comunica ma per le sue idee (archetipi di cui è composta). La comunicazione invece serve per fare aumentare la consapevolezza di esistenza (consapevoli delle proprie idee = consapevoli di se stessi).





La mappa non è il territorio

Uno dei numerosi studiosi che collaborarono allo sviluppo della PNL, tra gli anni '60 e '70, fu Gregory Bateson, antropologo statunitense, che definì il concetto di mappa e di territorio: la mappa è un'immagine della realtà, mentre il territorio è la realtà stessa. Ognuno di noi percepisce la realtà in modo diverso e quindi agisce di conseguenza, spesso generando incomprensioni e situazioni di stress, di fallimento, di autosabotaggio e, in certi casi, anche di patologia psicosomatica. Rendersi conto di creare dentro di sé una mappa del territorio diversa da quella degli altri, permette di poterla migliorare, rendendola più simile al territorio stesso, per vivere meglio la vita in tutti i suoi aspetti: la PNL si è così affermata come insieme di tecniche estremamente efficaci nella risoluzione di qualsiasi problema psicologico. Parlando in termini di Fisica, secondo la PNL “classica”, il territorio, immutabile, è la realtà di energia, spazio e tempo, mentre la mappa, mutabile, è la virtualità della Coscienza, con la quale possiamo percepire e agire nel territorio: modificare la nostra coscienza dell'universo che ci circonda è tutto ciò che possiamo fare. Tuttavia, nonostante la PNL funzioni egregiamente, alcune scoperte e osservazioni che partono dall'inizio dello scorso secolo ci fanno pensare che le cose non stiano proprio così.



Dalla fisica quantistica alla fisica olografica

David Joseph Bohm, fisico e filosofo statunitense, e Karl H. Pribram, neurochirurgo austriaco e professore di psichiatria e psicologia, dopo anni di ricerche e di esperimenti, definirono il “modello olonomico del cervello”, successivamente ampliato nel cosiddetto modello olografico dell'universo, confermato sperimentalmente anni dopo anche dal fisico francese Alain Aspect. Questo modello fu in grado di spiegare per la prima volta qualsiasi fenomeno fisico, energetico e psichico, sia ordinario che straordinario, in cui la Coscienza viene considerata insieme agli assi di energia, spazio e tempo. Questi ultimi tre sono quantizzati, ovvero composti da unità indivisibili, i quanti, corrispondenti a tre specifiche grandezze, una per ogni asse, che sono state scoperte dal fisico tedesco Max Planck e quindi chiamate grandezze di Planck: la nostra percezione della separazione tra queste grandezze è data dal cervello, che per la sua conformazione è a tutti gli effetti un lettore di ologrammi. L'interpolazione dell'attività degli emisferi cerebrali destro e sinistro, che percepiscono la realtà in modo rispettivamente radiale e lineare, genera l'illusione, in ogni essere cosciente, di trovarsi in un universo locale in cui i quanti di energia, spazio e tempo sono divisi tra loro, mentre in realtà sono tutti sovrapposti, in un universo in cui tutto è contenuto in un solo punto che dura un istante di tempo. Il paradigma olografico viene arricchito dalla presenza della Coscienza, che si rivela essere il Tutto, l'Uno detto Dio, l'unica cosa reale che crea l'universo virtuale per specchiarsi e quindi acquisire conoscenza di sé. Persino la memoria, come esperienze sia di laboratorio che personali hanno confermato, non risiede nel cervello ma nell'ologramma stesso, e può essere cambiata in quanto il tempo, come lo spazio e l'energia, è virtuale: sia il passato che il futuro, dunque, non sono rispettivamente ricordati e immaginati, ma sono percepiti, vengono vissuti nell'unico tempo presente, il qui ed ora, e possono essere modificati con un atto di volontà. Prendendo quindi in esame la Coscienza, gli archetipi e il paradigma olografico, si può finalmente capire come funziona in realtà la PNL “classica”.


Per approfondimenti vedere:

* "Programmazione Neuro Linguistica e legami: PROFEZIA AUTO-AVVERANTE!!!" ... giugno 2012.
Programmazione Neuro Linguistica e legami: PROFEZI...
* "IL PATRIARCA: Max Karl Ernest Planck (23/04/1858 - 04/10/1947)" ... giugno 2012.
IL PATRIARCA: Max Karl Ernst Planck (23/04/1858 - ...
* "Non è possibile conoscere contemporaneamente tutte le proprietà di un oggetto!!! Heisenberg: principio di indeterminazione!!!" ... giugno 2012.
Non è possibile conoscere contemporaneamente tutte...
* "David Bohm: esploratore scientifico, filosofo e mistico!!!" ... luglio 2012.
David Bohm: esploratore scientifico, filosofo e mi...

 


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1 commento:

  1. E Leonardo da Vinci? E Al Kuwarizmi? E Leibniz? E Newton? E Pascal? Anche questi abbiamo studiato a scuola!

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