David Bohm.
Claude Verlinde, Les livres.
La realtà è un'illusione
Nessun filosofo e nessuno scienziato avrebbe mai pensato che le categorie di spazio e tempo, si sarebbero potute annullare così facilmente!
Lucio Giuliodori - 04/01/2008
Ogni singola particella sa cosa stanno facendo tutte le altre.
Negli
anni quaranta, Dennis Gabor, premio Nobel per la fisica, sviluppò una
teoria matematica che solo venti anni dopo, grazie allo sviluppo
tecnologico, poté essere meglio esposta e compresa. Essa infatti
richiedeva l’invenzione del laser, per apparire in tutta la sua
strabiliante originalità.
Stiamo parlando di quella che potrebbe rivelarsi la scoperta più sconvolgente nella storia del pensiero scientifico contemporaneo, la quale aprirebbe scenari e possibilità mai ipotizzate prima d’ora. “Nel 1982” – spiega il Prof. Richard Boylan, “un équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del ventesimo secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente l’una con l'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di dieci metri o di dieci miliardi di chilometri. E’ come se ogni singola particella sapesse cosa stiano facendo tutte le altre.
Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente. Poiché la maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, l’ipotesi più accreditata è che l’esperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non locale”.
Stiamo parlando di quella che potrebbe rivelarsi la scoperta più sconvolgente nella storia del pensiero scientifico contemporaneo, la quale aprirebbe scenari e possibilità mai ipotizzate prima d’ora. “Nel 1982” – spiega il Prof. Richard Boylan, “un équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del ventesimo secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente l’una con l'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di dieci metri o di dieci miliardi di chilometri. E’ come se ogni singola particella sapesse cosa stiano facendo tutte le altre.
Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente. Poiché la maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, l’ipotesi più accreditata è che l’esperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non locale”.
Spazio e tempo si annullano: il modello "non locale" della realtà
Nel suo libro La realtà quantistica,
Nick Herbert afferma che la non-localizzazione delle particelle
spiegherebbe questa loro incredibile comunicazione non mediata né da
campi né da nessun altro fenomeno (proprio perché le loro influenze e i
loro contatti avverrebbero all’istante). Nessun filosofo e nessuno
scienziato avrebbe mai pensato che le categorie di spazio e tempo, si
sarebbero potute annullare così facilmente! Nonostante ciò, le quattro
forze fondamentali della natura (forza gravitazionale, forza
elettromagnetica, interazione nucleare forte e interazione nucleare
debole), possono tranquillamente essere descritte senza ricorrere ai
concetti della non-localizzazione. Ma allora perché proporre questa
teoria? Semplicemente perché le spiega ancora meglio! Parlando della
non-località applicata alla forza gravitazionale: come fa la terra a
sapere che io ci sono, per tirarmi verso il basso?! Oppure riguardo
all’interazione nucleare forte: perché un elettrone rimane intorno al
nucleo piuttosto che andarsene altrove? Cioè, come fanno a comunicare?
Non solo, il modello non-locale della realtà può addirittura condurre la
fisica teorica verso quello che è stato il principale obiettivo di
Einstein: la definizione di una quinta forza, una superforza che
racchiuda e spieghi in sé tutte le altre interazioni della natura.
La realtà è un'illusione?
Nel
1964 il fisico irlandese John Stewart Bell, dimostrò l’effettiva
esistenza di un mondo non localizzato. In una prova matematica
confermata da diversi esperimenti, chiamata “Teorema di Bell”, egli
dimostrò che l’ipotesi secondo cui il mondo è intrinsecamente
localizzato, è assolutamente errata. Se da tempi antichi, se non
antichissimi, questa teoria si dà per scontata (considerandola nemmeno
come tale ma come dato di fatto), per lo meno in ambito esoterico, ai
giorni nostri sono veramente tanti, e aumentano a vista d’occhio, gli
studiosi coraggiosi e i ricercatori all’avanguardia che cominciano ad
appoggiarla: pensiamo a Capra, Bateson, Prigogine, Laszlo, Jantsch,
Talbot ecc.
D’altronde
anche eminenti fisici quali Einstein, Pauli, Bohr, Schrödinger,
Heisenberg e Hoppenheimer non erano del tutto contrari ad una visione
del mondo arricchita anche da una valenza prettamente spirituale.
Arrivare però a dire che la realtà è un’illusione confermando quanto
vanno dicendo da millenni le tradizioni esoteriche, sia Occidentali sia
Orientali, è veramente rivoluzionario. E’ addirittura esageratamente
oltraggioso, quasi ridicolo agli occhi di qualche scienziato legato a
modelli di comprensione tradizionali – o forse verrebbe da dire
“superati” – se non fosse per la levatura scientifica di colui il quale
illustrò ancora più approfonditamente questa incredibile scoperta.
Sto
parlando ovviamente di David Bohm, già collaboratore di Einstein e
Professore di fisica teorica al Birbeck College di Londra. Da poco
scomparso, e già fortemente rimpianto, Bohm, fu uno dei più illustri
scienziati dell’era contemporanea. Costui, grazie al concetto di
“ologramma” è riuscito a spiegarci, in termini scientifici, che cos’è il
velo di maya di cui la filosofia indiana ha sempre parlato, illuminando
gli occhi di chi ha orecchie attente. Dalle teorie di Bohm, si
evince che le energie elettromagnetiche e l’intera realtà fisica, sono
create dalla prodigiosa e “magica” natura delle particelle subatomiche,
le quali, incredibilmente, si presentano sotto il duplice aspetto di
particelle e di onde.
Ciò
permette a tali particelle di rimanere in contatto e di venire quindi
informate a vicenda, indipendentemente dalla distanza che le separa, la
quale dunque, a questo punto, è una pura illusione. Le distanze quindi,
servirebbero alla mente, per organizzare meglio i dati sensoriali
provenienti dal mondo “esterno”, esse però, tranne che nella costruzione
di questo ordine mentale, non esistono in realtà. In sostanza, secondo
Bohm, le particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno
stesso organismo, e il fatto che appaiano separate, deriva dalla nostra
incapacità di vedere la realtà nella sua interezza.
La parte e il tutto
Noi vediamo solo la parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire che il tutto è la parte e la parte è il tutto.
Immaginiamo un acquario, al cui interno sta nuotando un pesce. Noi non
vediamo il pesce a occhio nudo ma solo grazie a due telecamere, una
posizionata di fronte all’acquario, l’altra di lato. All’apparenza
sembrerebbero due entità separate, due pesci diversi, uno visto da
davanti, l’altro di lato ma guardandoli meglio potremmo scoprire un
legame interessante: quando uno si gira, si gira anche l’altro. Ignari
dell’esperimento, potremmo addirittura pensare che i due pesci
comunicano tra loro, istantaneamente e misteriosamente. Il comportamento
delle particelle subatomiche è altrettanto misterioso, e non fa che
accreditare l’esistenza di un livello di realtà, del quale noi non siamo
minimamente consapevoli.
Grazie
agli ologrammi prodotti dal laser, Bohm, in sostanza, è arrivato a
scoprire che la minima parte dell’ologramma di un oggetto contiene
l’oggetto intero. Tutto ciò è assolutamente sconvolgente. Se
noi produciamo l’ologramma di una rosa e poi scomponiamo in piccolissime
parti quell’ologramma, non perderemmo mai l’oggetto nella sua
interezza, pur avendolo più volte diviso! Esso infatti è contenuto in
ogni singola frammentazione, in ogni – a questo punto apparente –
divisione della rosa stessa. Karl Pribram, neurofisiologo
dell’Università di Stanford, ha avvalorato ancora di più la natura
olografica della realtà, grazie a numerosi studi condotti su ratti, a
cui veniva asportata una parte di cervello. Nonostante diverse e
successive asportazioni infatti, i ratti continuavano a conservare i
ricordi, dei quali dunque, in seguito all’esito degli esperimenti, non
si può più ammettere un’esistenza localizzata. La stessa
capacità umana di attingere all’istante, ad un qualsiasi ricordo, tra
miliardi e miliardi di informazioni contenute nel nostro cervello, non
fa che avvalorare la non-localizzazione dei ricordi, e quindi la non
“catalogabilità” del tempo.
Queste
importanti rivelazioni, di parte del mondo scientifico contemporaneo,
che per chi ha familiarità con l’energia e le sue incredibili
manifestazioni, non sono che l’ennesima conferma di saggezze antiche,
possono dunque dirigere il mondo intero verso una convivenza migliore.
Se tutto è connesso infatti, è assolutamente controproducente da parte
di un essere, provocare il dolore o addirittura la morte di un altro
essere. Ad un livello profondo di realtà infatti, Bohm direbbe
“implicito”, è come far male a se stessi. Gli indiani parlavano di
karma, ma ne parlavano già 3.500 anni fa. Dobbiamo aspettare ancora?
Per approfondimenti vedere:
* "Fisica Quantistica: la trama nascosta, segreta, invisibile e possibilista della Realtà!" ... febbraio 2013.
* "La Fisica Quantistica nella realtà: come ci influenza!!!" ... dicembre 2012.
La Fisica Quantistica nella realtà: come ci influe...
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* "L'Universo Olografico..." ... novembre 2012.
* "David Bohm: esploratore scientifico, filosofo e mistico!" ... luglio 2012. David Bohm: esploratore scientifico, filosofo e mi...
* "L'OSSERVATORE INFLUENZA LA MATERIA!!!! Interferenza di elettroni. Principio di non località. Entanglement Quantistico (Alan Aspect)." ... giugno 2012.
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* "Natura corpuscolare e ondulatoria. Dualismo onda-particella!" ... giugno 2012.
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* "Fisica Quantistica e FILOSOFIE ORIENTALI!!!!!" ... giugno 2012.
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* "Fisica Quantistica e LEGGE DI ATTRAZIONE!!!!" ... giugno 2012.
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* "La coscienza non è creata dal cervello ma è il cervello ad essere creato dalla coscienza!!!!" ... giugno 2012.
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* "Un esperimento pensato da Einstein nel 1927!!!! L'INTERFERENZA DI ELETTRONI: LE 2 FESSURE..." ... giugno 2012.
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* "Entanglement Quantistico : l'unione al tutto...." ... giugno 2012.
Entanglement Quantistico : l'unione al tutto....
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