UNA PROPOSTA PER IL RAGGIO TRAENTE!!!
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Sfruttando la possibilità di creare guide d’onda in cui
velocità di gruppo e velocità di fase di un raggio luminoso puntano in
verso opposto, si potrebbero attirare, invece che spingere, piccoli
oggetti. I ricercatori che hanno studiato questa soluzione, che ricorda
il raggio traente, un pezzo forte della fantascienza, sperano di poterla
testare presto. Più che nello spazio però, un dispositivo del genere
potrebbe avere applicazioni in ambito biologico e medico
di Evelyn Lamb. Il raggio traente, un pezzo forte della fantascienza, potrebbe essere un
po’ più vicino alla realtà. In un articolo pubblicato a inizio
primavera, alcuni fisici hanno proposto un dispositivo che può
consentire alla luce di trainare oggetti. Normalmente, la luce
spinge gli oggetti, anche se debolmente. Nel campo della manipolazione
ottica si usano “pinzette ottiche” che sfruttano questa forza di spinta
per spostare gli oggetti microscopici, come atomi o batteri. La
possibilità anche di trainarli aumenterebbe la precisione e la portata
di questa tecnologia. Per i voli spaziali, gli ingegneri hanno già
proposto l’uso di apposite vele per catturare la forza esercitata dalla
luce. Ma più che nello spazio, il raggio traente potrebbe
rivelarsi utile in biologia e in medicina. "Se vuoi attirare qualcosa
verso di te, basta ridurre la pressione", spiega Mordechai Segev, un
fisico del Technion (Israel Institute of Technology), che descrive
l’idea del suo gruppo di ricerca in un articolo pubblicato in aprile su “Optics Express” .
"Basta fare po 'di vuoto", aggiunge. Il problema è che nelle delicate
applicazioni mediche, come la chirurgia polmonare, è importante non
modificare la pressione o introdurre nuovi gas. "Se il dispositivo di
aspirazione fosse la luce – argomenta Segev – la pressione non
cambierebbe affatto. E’ solo luce." In passato, le idee per un
"raggio traente" si sono spesso concentrate sulla creazione di nuovi
campi gravitazionali per attrarre gli oggetti, sul riscaldamento
dell'aria per produrre differenze di pressione o sull’induzione di
cariche elettriche e magnetiche negli oggetti in modo che si muovano
nella direzione opposta di un fascio laser in arrivo. L'ultima
proposta si basa su un fenomeno chiamato pressione di radiazione
negativa. Il fisico russo Victor Veselago ne teorizzò per primo
l'esistenza in un articolo del 1967 dedicato a materiali con una
proprietà insolita, chiamata indice di rifrazione negativo. L'indice di
rifrazione è un numero che descrive il modo in cui viene piegata la luce
quando entra in una lente di vetro o in un altro mezzo, e al momento
della pubblicazione di Vaselago nessuno sapeva se questo numero poteva
essere negativo in un qualche materiale. Ma negli ultimi vent'anni,
diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato che la rifrazione negativa
può verificarsi in materiali particolari appositamente realizzati,
chiamati metamateriali, grazie a cui sono stati messi a punto mantelli
dell'invisibilità parziale e "super" lenti prive di distorsioni. Il
meccanismo della pressione di radiazione negativa dipende da due
aspetti di un'onda luminosa: la sua velocità di gruppo e la sua velocità
di fase. Un’onda luminosa è costituita da gruppi di piccole onde, la
velocità di gruppo è la velocità e la direzione generale del gruppo di
onde; la velocità di fase si riferisce alla velocità e alla direzione di
un punto su una delle onde costituenti più piccole. L'energia
elettromagnetica dell'onda luminosa va nella direzione della velocità di
gruppo, mentre l’effetto dell'onda su una particella va nella direzione
della velocità di fase. Se queste due velocità puntano in direzioni
diverse, si può generare una pressione negativa.(a)
sezione trasversale di un blocco di un mezzo birifrangente con il gap
destinato ad accogliere piccole particelle. (b) Sezione trasversale di
una guida d'onda. (c) Rappresentazione tridimensionale della geometria
guida d'onda. (Cortesia J. Nemirovsky, M. C. Rechtsman, M. Segev) L'uso
di metamateriali per spostare particelle tramite pressione di
radiazione negativa è stato ostacolato dal fatto che la maggior parte di
questi materiali sono solidi, e introducendo un gap per le
particelle si eliminerebbe la pressione di radiazione negativa. Inoltre,
tutti i metamateriali attuali contengono metalli, che assorbono
l'energia elettromagnetica, rendendo trascurabile l'effetto traente
sulle particelle. Invece di usare metamateriali, il gruppo del
Technion propone una guida d'onda composta da materiali con una
proprietà chiamata birifrangenza, utile a creare gli effetti ottici
necessari. La birifrangenza, che si osserva in cristalli come il quarzo e
la calcite, descrive materiali che hanno indici di rifrazione diversi a
seconda della direzione di entrata della luce nel materiale. Mettete un
cristallo di calcite su un giornale, e improvvisamente l'immagine si
raddoppierà. Il progetto di Segev e del suo gruppo utilizza
strati di materiali con diversi tipi di birifrangenza, insieme a specchi
appositamente progettati, per un produrre modello pratico da cui si
potrebbe ottenere pressione di radiazione negativa. In questa guida
d'onda, la velocità di gruppo si muoverebbe in una direzione e la
velocità di fase nella direzione opposta. Cosa più importante, c’è un
ampio gap (intervallo) tra gli strati. Questo intervallo, che non
interferisce con le proprietà ottiche del materiale, permette
l'introduzione delle particelle che devono essere trainate nella guida
d'onda. "E’ come un sandwich ", spiega Segev. Il progetto
proposto può sfruttare una varietà di materiali birifrangenti, che sono
ampiamente disponibili e non contengono metalli, in modo da non
sottrarre molta energia alla luce. Inoltre, se anche i materiali
birifrangenti usati avessero uno spessore di alcuni micrometri,
l'intervallo potrebbe essere di millimetri, consentendo la manipolazione
luminosa di grandi particelle. Viktor Podolskiy, fisico
dell'Università del Massachusetts a Lowell, che non ha partecipato alla
ricerca, afferma che l'approccio con i metamateriali e quello che punta
sulla birifrangenza riguardano questioni differenti e hanno vantaggi e
svantaggi diversi nell'ambito della pressione di radiazione negativa. "I
metamateriali stanno affrontando problemi che riguardano il
confinamento della luce in piccoli spazi speciali", spiega Podolskiy.
L'approccio della birifrangenza, invece, "fa l’opposto. Porta la
rifrazione negativa a livello degli oggetti di maggiori dimensioni." Un
giorno entrambi gli approcci potrebbero trovare delle applicazioni. In
ogni caso, l'idea di generare una pressione di radiazione negativa,
quale che sia il mezzo, esiste in gran parte solo sulla carta. Il
laboratorio di Segev non ha nemmeno le risorse necessarie per creare la
guida d'onda proposta. Tuttavia Segev afferma che diverse aziende sono
in grado di produrre i materiali necessari, e i ricercatori sperano di
trovare presto una ditta disponibile, in modo da poter testare
sperimentalmente il loro progetto. Fino ad allora, le particelle
dovranno aspettare per poter provare la sensazione di essere trainate
verso la luce. (La versione originale di questo articolo è apparsa su Scientificamerican.com il 20 giugno 2012)
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